Archivi categoria: Psicologia del trading

Il trading part time come attività imprenditoriale

«In borsa imparate dagli errori altrui. La vita è troppo breve per
riuscire a commetterli tutti di persona.»
(J.B. Quinn)

Il trading part time può a prima vista sembrare un esercizio semplice. Il
prezzo di uno strumento finanziario varia quotidianamente, scende e sale;
per far soldi basta dunque acquistare a un prezzo più basso e vendere a un
prezzo più alto: niente di più facile! Fino a qualche anno fa cimentarsi
nell’impresa era precluso a molti, a causa di ostacoli di tipo tecnologico
che la “rivoluzione di internet” ha ormai abbattuto. Oggi chiunque può
tentare di dar corpo a questa idea. E tuttavia, come spesso accade con le
idee troppo semplici, un conto è l’enunciato, e un conto è la realtà, che
di frequente ci forza a prender atto che la semplicità era soltanto
un’illusione.

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La ricerca della “grande occasione”

Nel corso della mia carriera di trader, ho progressivamente perfezionato  le mie tecniche di ingresso. I mercati sono cambiati e il trading, oggi, ha tempi più veloci. Non è invece cambiata la necessità di comprendere i mercati e definire un chiaro piano di trading. Sai che cosa fanno molti trader? Analizzano il mercato solo dopo aver fatto il trade. Troppo spesso, effettuano l’analisi quando il trade sta già andando contro di loro.

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La conferma del movimento dei prezzi viene dalla chiusura

Massimi più alti e minimi più alti generalmente definiscono un movimento
dei prezzi “bullish”, cioè orientato al rialzo. Massimi inferiori e minimi
inferiori generalmente definiscono un movimento di prezzi “bearish”, cioè
orientato al ribasso. Le chiusure, invece, confermano o contraddicono il
movimento dei prezzi. Una chiusura che sia maggiore dell’apertura e che sia posizionata oltre la
metà del range (da massimo a minimo) della barra, e che si mantenga anche
al di sopra della precedente chiusura conferma il movimento di prezzo al
rialzo.

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Trading part time o full time?

«Per la lucidità operativa è necessario essere dotati di tranquillità e
pazienza.»
(W.D. Gann)

Nell’immaginario collettivo odierno il trader di successo è un giovane
rampante e frustrato che trascorre ore davanti alla tastiera carico di
adrenalina. Ora, fermo restando che esistono persone in grado di
realizzare costantemente guadagni rilevanti sui mercati finanziari, è
possibile conseguire performance interessanti anche affrontando il trading
nei ritagli di tempo, con un approccio più sereno e svolgendo
parallelamente un’altra attività lavorativa. Ovviamente non si tratta di
un scelta necessariamente ottimale per tutti, ma in base alla mia
esperienza posso dire che è certamente quella che meglio si adatta alla
maggioranza delle persone, comportando un basso grado di stress e la
possibilità di raggiungere profitti durevoli. Nella più parte dei casi le
due attività sono conciliabili e spesso vengono svolte entrambe con
maggiore entusiasmo.

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Diventare artefice del proprio destino finanziario

“La finanza è lo studio del denaro e di come esso violi le regole
della matematica e del buon senso”

-T. Grandon Gill

Uno dei motivi che mi hanno indotto a occuparmi di finanza e gestione del
risparmio è stata l’osservazione di una realtà ai miei occhi paradossale.
Ho incontrato decine di persone affermate nella vita che sono giunte al
successo e all’indipendenza finanziaria grazie al duro lavoro, al
sacrificio, all’impegno e alla professionalità con cui affrontano i
problemi quotidiani. Attraverso questa condotta riescono ad avere un
surplus finanziario e quindi delle risorse aggiuntive non necessarie per
la vita di tutti i giorni, che possono investire. Queste persone possono
quindi definirsi “ricche”, ossia hanno un bilancio personale in cui le
entrate passive (cioè entrate derivanti da attività che siano diverse dal
proprio lavoro) sono maggiori rispetto alle spese correnti. Le entrate dei
ricchi non derivano dal loro lavoro, derivano soprattutto dalle loro
attività: il business per i ricchi è quindi quello di generare attività.

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Prendere le perdite in modo equilibrato

Una delle chiavi per il trading di successo è imparare a prendere le
perdite in modo equilibrato. Si sa che il trading è come il baseball, nel
quale una persona può raggiungere un elevato livello di capacità ed
esperienza, e tuttavia commettere errori.

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Trailing stop e stop loss

Molte persone entrano in un trade e poi non seguono una corretta strategia di stop loss per ridurre i rischi e gestire la dimensione delle posizioni. È sempre utile, anche per un trader esperto, rivedere la propria strategia per prevenire le perdite. Da molto tempo so che la grande maggioranza dei profitti che faccio derivano…

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Il rapporto rischio/rendimento nei gap in apertura

Nell’articolo di Claudio Baldi Come operare sul grande gap in
apertura
non mi è ben chiaro il seguente concetto: “Il rischio è molto limitato perché lo stop loss va posizionato immediatamente al di sotto del supporto o al di sopra della resistenza, che sono il massimo della barra ad ampio range e l’apertura.”
Vi sarei grato se me lo chiariste.
Grazie in anticipo e complimenti per i vostri ottimi articoli.

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