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VALSOIA, METTI IL ROI AL 36%!

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Valsoia è un titolo illiquido, da noi citato in tempi non sospetti su www.emiliotomasini.it Purtroppo non può essere inserito nel nostro portafoglio con un buy ufficiale eppure da diverso tempo lo attenzioniamo sul nostro report. Il quadro fondamentale è spettacolare. Valsoia nasce nel 1990 dall’idea di utilizzare le elevate proprietà nutrizionali della soia per offrire una valida risposta dietetico-alimentare alla crescente domanda di salute e benessere. Valsoia vuole contribuire al miglioramento della qualità della vita, sviluppando e proponendo ai consumatori alimenti salutistici che rappresentino una reale alternativa a quelli tradizionali, sia per le loro proprietà nutrizionali sia per il loro buon sapore. Valsoia, nel corso degli anni, ha sviluppato un’ampia gamma di prodotti in grado di coprire i diversi momenti di consumo giornaliero: bevande, gelati, dessert e pietanze, in linea con la tradizione alimentare italiana, formulati esclusivamente con ingredienti di origine vegetale. L’impegno di Valsoia si concretizza nel continuo potenziamento delle competenze necessarie a soddisfare sempre meglio le aspettative dei propri clienti attraverso una costante attività di ricerca e sviluppo. Valsoia ha scelto di non impiegare Organismi Geneticamente Modificati e nello Stabilimento di Serravalle Sesia (VC) la produzione avviene nel pieno rispetto della naturalità e rintracciabilità di filiera degli ingredienti. I dati di bilancio sono spettacolari e riporto qui sotto in una tabella excel i dati salienti:

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TORNA LA FIERA DEI TITOLINI: DOPO LUNGO SILENZIO ECCO LA LISTA CALDA

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La stagionalità ha il suo perché e se Natale si avvicina le quotazioni mettono le ali. Eccoci dunque a parlare di un pungo di titolini che nei giorni scorsi e oggi hanno fatto faville. Ovviamente deve essere premesso che si tratta di titoli molto sottili che sono appetibili solo per i fanatici del genere e non certo per il padre di famiglia. State accorti che per entrare è facile ma quando i volumi si seccano poi per uscire si paga uno spread punitivo. E le oscillazioni di certi titoli sono esplosive: ma siccome siamo tutti maggiorenni ecco cosa bolle in pentola:

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Nuove opportunità in pista sull’azionario: compriamo due fondi di investimento azionari

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La regola aurea è sempre quella: primo non prenderle. Che prima o poi l’obbligazionario finirà di dare performance interessanti lo sappiamo tutti, il problema non è l’an, il se, ma il quando. Ma finché la barca va lasciamola andare anche se sulla coscienza poi ti ritrovi uno Schelcher … finché è uno non ci sono problemi. Il portafoglio l’ho composto in maniera graduale, inserendo un Pictet Digital Communication  e un fondo sulle biotecnologie come SEB perché penso che sia importante iniziare in maniera selettiva a spostarsi da obbligazionario ad azionario e inserire un po’ di pepe in portafoglio. Guardare i mercati con lo specchietto retrovisore non è una cosa saggia: un conto è avere fondi come Arca RR o Fondersel che vanno bene in ogni stagione, magari non performano ma non perdi, un conto è tenere roba come Invesco ad esempio. Per gli emerging markets io sono sempre bullish e considero questo ritracciamento un incidente di percorso, soprattutto per un fondo come il nostro che è un emerging markets particolare focalizzato sui paesi “di frontiera”. Eurose con il ruggito della tigre recupera il terreno perso.

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