Il rapporto rischio/rendimento nei gap in apertura

Nell’articolo di Claudio Baldi Come operare sul grande gap in
apertura
non mi è ben chiaro il seguente concetto: “Il rischio è molto limitato perché lo stop loss va posizionato immediatamente al di sotto del supporto o al di sopra della resistenza, che sono il massimo della barra ad ampio range e l’apertura.”
Vi sarei grato se me lo chiariste.
Grazie in anticipo e complimenti per i vostri ottimi articoli.

G.G – Parma

Un piccolo o grande gap seguente una barra ad ampio range permette, in
determinate condizioni, di operare limitando al massimo il rischio.
Infatti, a fronte di movimenti di prezzo cospicui, lo stop loss va
posizionato vicinissimo al punto di entrata. Ciò consente di tenere sotto controllo le perdite e di lasciar correre i profitti. Approfondiamo
l’argomento stop loss, facendo riferimento ai movimenti descritti nei
precedenti articoli, in cui veniva spiegata la metodologia di intervento.

gap 1

gap 1

L’apertura fa segnare un gap nel punto A. Ciò che cerchiamo è un rimbalzo
sul massimo della barra ad ampio range. All’inizio della contrattazioni,
il prezzo inizia a scendere: alcuni operatori che hanno aperto una
posizione il giorno precedente prendono profitto. Ma questo ribasso dura
pochi minuti. I compratori riprendono in mano la situazione. Se il prezzo
interrompe la sua discesa proprio sul massimo del giorno precedente e
inizia a salire, significa che la forza rialzista è ancora molto decisa.
L’entrata va fatta sul rimbalzo (punto B) o al breakout del valore di
apertura (punto C), che fino a quel momento è il massimo della giornata.

Analizziamo nel dettaglio i punti fondamentali che rendono l’entrata nel
mercato in questa situazione molto vantaggiosa, cioè con un rapporto
rischio/rendimento nettamente a nostro favore.

1) La barra ad ampio range è molto significativa anche presa
separatamente dal contesto. La forza dei compratori ha fatto alzare il
prezzo in modo considerevole. L’apertura sul minimo e la chiusura sul
massimo o in prossimità di questi valori non lascia alcun dubbio su chi
sia il padrone del mercato. Chi non ha potuto sfruttare questo movimento,
perché l’ha visto soltanto a seduta terminata, non vuole perdersi
l’occasione favorevole nel caso il rialzo continui anche nei giorni
successivi. Gli operatori cercano di entrare nel mercato prima che sia
troppo tardi. Molti ordini vengono inseriti alla sera o in fase di
preapertura per avere la certezza di entrare nel mercato. Tutto ciò
provoca il gap.

2) Tuttavia entrare long in apertura non è una buona tecnica. Non
abbiamo la certezza che il rialzo prosegua.

3) Invece se il movimento della figura si completa, risulta
evidente ciò che sta per accadere. I compratori riprendono in mano la
situazione.

4) L’entrata nel punto A può essere fatta in due modi: ci
posizioniamo nel book uno o due tick sopra il massimo della barra ad ampio
range o aspettiamo che l’inversione abbia luogo. Una volta constatato che
il supporto sul massimo ha tenuto entriamo con decisione. Il problema, in
questa seconda ipotesi, potrebbe nascere nel caso in cui il rimbalzo (dal
punto B al punto C) fosse troppo veloce e non ci desse il tempo di
intervenire.

5) Perché il rapporto rischio/rendimento è molto favorevole? Il
presupposto del pattern è la tenuta del massimo della barra ad ampio
range, che fa da supporto all’inversione intraday. Se questo supporto
viene rotto, il setup si annulla. Non c’è alcuna ragione per rimanere
long. Per questo motivo, lo stop loss va messo un tick sotto il supporto.
Quindi il rischio è molto basso. Al contrario, il possibile guadagno è
molto maggiore perché il rialzo non è altro che la prosecuzione del deciso
movimento del giorno precedente.

Si capisce l’importanza della barra ad ampio range. Se il gap si formasse,
ad esempio, dopo un piccolo doji o una barra negativa molto corta, non
potremmo contare sul consistente rialzo successivo che invece è molto più
probabile in queste condizioni, essendo già iniziato dall’apertura del
giorno precedente.

Osservando il grafico a tre minuti del titolo Autostrade, possiamo
individuare in modo preciso i punti di entrata e di uscita.

gap 2

gap 2

La tenuta del supporto a 20,90 è la condizione essenziale per prendere
posizione. Entriamo a 20,91 con stop loss a 20,89. Le potenzialità di
rialzo sono di numerosi tick a fronte di solo due di perdita. Naturalmente
se non siamo riusciti a entrare sul rimbalzo, lo possiamo fare sulla
rottura del valore di apertura a 20,97.

Anche nel caso di grande gap, il rapporto rischio/rendimento è molto
favorevole. Vediamo un caso verificatosi sul titolo Generali.

gap 3

gap 3

Il movimento che cerchiamo è ribassista perché il grande gap ha fatto fare
molta strada al prezzo a mercato chiuso. È molto probabile che molti di
coloro che hanno aperto la posizione nella giornata precedente prendano
profitto già dalle prime fasi della seduta, sfruttando il prezzo molto
distante rispetto all’ultima chiusura. Anche coloro che vogliono aprire
una posizione short tenteranno di farlo il più presto possibile. Il
movimento ribassista si autoalimenta: tutti gli operatori sembrano essere
concordi nel ritenere che il valore del titolo sia destinato a scendere.

Anche in questo caso il setup si annulla al superamento della resistenza
che si trova sul massimo della prima barra. Lo stop loss va posizionato un
tick oltre questo valore. I movimenti successivi confermano la prima
impressione, cioè che il rialzo non avrà luogo. La quinta barra fa segnare
un doppio massimo. Ciò significa che la resistenza ha tenuto e che entrare
al ribasso è corretto. Lo stop loss resta molto stretto rispetto al primo
obiettivo di prezzo che si trova sul massimo della barra ad ampio range,
cioè alla chiusura del gap che avviene soltanto due ore dopo.