Diventare artefice del proprio destino finanziario

“La finanza è lo studio del denaro e di come esso violi le regole
della matematica e del buon senso”

-T. Grandon Gill

Uno dei motivi che mi hanno indotto a occuparmi di finanza e gestione del
risparmio è stata l’osservazione di una realtà ai miei occhi paradossale.
Ho incontrato decine di persone affermate nella vita che sono giunte al
successo e all’indipendenza finanziaria grazie al duro lavoro, al
sacrificio, all’impegno e alla professionalità con cui affrontano i
problemi quotidiani. Attraverso questa condotta riescono ad avere un
surplus finanziario e quindi delle risorse aggiuntive non necessarie per
la vita di tutti i giorni, che possono investire. Queste persone possono
quindi definirsi “ricche”, ossia hanno un bilancio personale in cui le
entrate passive (cioè entrate derivanti da attività che siano diverse dal
proprio lavoro) sono maggiori rispetto alle spese correnti. Le entrate dei
ricchi non derivano dal loro lavoro, derivano soprattutto dalle loro
attività: il business per i ricchi è quindi quello di generare attività.

Le persone che dedicano buona parte del loro tempo a generare ricchezza si
trovano nella condizione di dover impiegare delle risorse e spesse volte
compiono questa operazione con quella superficialità e leggerezza che mai
si sarebbe aspettata da persone che così professionalmente e
impeccabilmente riescono a creare quella ricchezza attraverso il duro
lavoro. In verità questo fenomeno colpisce solo le attività finanziarie:
nell’acquisto di case, automobili, cibo o altro, il comportamento umano è
decisamente più razionale.

“Gestire il denaro richiede solitamente più abilità del
guadagnarlo”

– Roy L. Smith

L’impressione è che l’istinto che guida i più nella compravendita di
attività finanziarie sia una sorta di istinto suicida. In un recente
studio compiuto da Bob Sanders, analista di Russell Investment Group, è
stato dimostrato che nel lungo periodo le decisioni sbagliate sul timing
degli investimenti possono ridurne i rendimenti perfino di due terzi.
L’elemento alla base di tali errori sono le tendenze comportamentali umane
e la loro influenza sull’approccio all’investimento che impedisce di
cogliere i momenti giusti per investire. Spesso, gli investitori ricavano
utili anche di molto inferiori rispetto a quelli dei fondi nei quali
investono, a causa dell’infelice tempismo dei loro interventi. L’esame
delle tendenze dei flussi di cassa delle Sicav statunitensi negli ultimi
dieci anni dimostra che il denaro tende a fluire verso i fondi azionari
USA dopo che questi hanno ben performato e verso i fondi comuni
obbligazionari dopo che le azioni sono andate male. Gli investitori,
quindi, permettono ai rendimenti recenti di guidare le loro decisioni. In
realtà il denaro segue i rendimenti del passato, ma i rendimenti futuri
non seguono necessariamente il denaro.

Questo stato di cose è per certi versi paradossale: come è possibile
impiegare tanta fatica e sudore per mettere da parte del denaro di cui poi
non ci si cura minimamente o lo si fa con superficialità e leggerezza? Non
è possibile non concedersi un giorno di vacanza per lavorare duramente o
fare sterili economie per risparmiare quel denaro che poi si investe in
maniera superficiale e avventata. Che senso ha lavorare così duramente se
poi si perdono quei soldi attraverso investimenti avventati sui mercati
finanziari? Quante volte ho sentito stimati professionisti dire “tanto poi
le mie , Finmatica, Gandalf, Tiscali risaliranno” o non rispettare le più
elementari regole di un buon investimento come la diversificazione del
rischio.

Tutto questo per dire che un soggetto che ha delle risorse finanziarie in
eccedenza, per periodi più o meno lunghi, ha il dovere di mettere a frutto
i propri capitali selezionando quegli investimenti che garantiscano il
maggior rendimento a parità di rischio. Fermo restando il “dogma della
diversificazione”, una delle alternative di investimento possibili è
quella di diventare artefice del proprio destino finanziario attraverso il
trading part time. Un concetto tanto banale quanto efficace è che nessuno
meglio di se stessi può curare i propri interessi! Per quanto ci si affidi
a persone scrupolose e attente, nessuno meglio può badare al proprio
denaro meglio di chi lo possiede. Infatti provenendo dal “sudore della
propria fronte” si avrà il massimo rispetto e cura nella gestione, memori
dei sacrifici che sono stati necessari per costruire un capitale da
investire.

In definitiva, il trading part time approcciato con le giuste metodologie
e tecniche, è una attività adatta a tutti i generi di persone volenterose
e desiderose di apprendere, che desiderano mettersi in gioco,
confrontandosi quotidianamente con i mercati finanziari. Non bisognerà
essere esperti di informatica o navigati economisti o finanziari: saranno
sufficienti delle capacità medie e delle conoscenze raggiungibili senza
particolari sforzi, anche da coloro che non hanno effettuato studi
specifici. L’elemento imprescindibile è la disciplina nel seguire alcune
elementari regole tattiche e di money management e soprattutto il
desiderio di migliorarsi costantemente attraverso gli insegnamenti che
quotidianamente il mercato fornisce.