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Battere e levare

Il trading on line si è evoluto molto velocemente negli ultimi dieci anni,
fino a raggiungere livelli eccellenti. Sembra preistoria, ma non è passato
molto tempo dal momento in cui per comprare un titolo era necessario
recarsi in banca o telefonare al promotore finanziario, che magari era
impegnato con un altro cliente, e ci acquistava la quantità di pezzi
richiesta solo dopo parecchi minuti. Con l’avvento del trading on line, a fine millenio, diventò possibile comprare e
vendere direttamente dal proprio computer di casa. La facilità di utilizzo
ottimizzava i tempi: con pochi click era possibile giungere a mercato.
Tuttavia i primi dati, tranne poche eccezioni, erano pochi e
approssimativi. Il book era ai più sconosciuto. Il solo modo per decidere
una tattica vincente era quella di affidarsi ai grafici, magari presi dai
settimanali più diffusi e conosciuti a livello nazionale. Pochi erano in
possesso di dati aggiornabili, non solo in tempo reale, ma anche giornalieri. Il
percorso per comprare un’azione restava spesso lungo. Prima si doveva
selezionare un paniere, quindi cliccare sul titolo prescelto, quindi si
apriva la finestra di acquisto. A questo punto era necessario riempire i
campi relativi al prezzo e alla quantità, molto spesso senza sapere se la
quotazione nel frattempo era cambiata. Dopo aver mandato l’ordine, si
apriva un’altra finestra di conferma: “Siete veramente sicuri di voler
acquistare 1.000 azioni Fiat al prezzo di 30,25 euro?”. Solo dopo questa
ulteriore conferma, nel giro di qualche secondo, l’ordine veniva immesso alla negoziazione. Per sapere se l’ordine era andato a buon fine era necessario
aprire la finestra del portafoglio e solo da qui era possibile vendere,
con la stessa lunga procedura appena descritta, la quantità eventualmente
acquistata. Lo short o “vendita allo scoperto” neppure si sapeva che cosa fosse
e così la leva finanziaria. Nel giro di pochi anni alcune banche e sim che
hanno puntato forte sul trading on line hanno reso disponibili piattaforme
più evolute. Hanno fatto la loro comparsa il book di negoziazione e alcuni
degli strumenti grafici, oscillatori e indicatori, fino ad allora
sconosciuti.

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Gli ordini condizionati

Un altro caso classico, oltre a quello descritto nell’ultimo articolo, in cui si vedono scambi da una azione passare sul time&sales, vede protagonisti quegli operatori che vogliono far scattare gli ordini condizionati. Anche questo è un lavoro da professionisti del book. Sui titoli minori è possibile approfittare dello spread, spesso molto ampio, non solo tra…

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Anni perdenti

Vincere con l'Intermarket Analysis Lo specialista del trading autore:Guppy Daryl

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Mi è stato recentemente chiesto se ho mai anni perdenti. Per rispondere
dobbiamo anzitutto cercare di capire in che modo qualificare un anno come
perdente. Per alcuni questo significa un anno in cui il mercato di Shangai
è crollato da 1800 a 1400 punti. Il presupposto in tal caso è che essendo
sceso il mercato anche i nostri risultati di trading lo abbiano fatto.

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