Gli scambi da una sola azione

Una delle domande ricorrenti è quale sia l’origine degli scambi da una
sola azione. Cosa ci sia dietro a un ordine di questo tipo è spesso
inspiegabile: alcuni pensano che siano dei segnali che gli operatori delle
sim si stanno scambiando, altri sostengono che siano degli errori di
digitazione, altri ancora che siano dimostrazioni dei promotori
finanziari. Più pragmaticamente ci sono delle ragioni specifiche che
portano a inserire questi tipi di ordini che risultano funzionali
all’operatività. Una di queste è quella di far scattare gli ordini
condizionati. Un’altra è quella di costringere a chi è posizionato nel
book a spostarsi di livello dovendosi accollare il costo di una nuova
commissione. Si tratta di un’operatività da veri professionisti del book.
Di seguito è commentato un esempio reale accaduto il giorno 24/5/2007. La
situazione di partenza è quella descritta in figura.

figura  1

figura 1

Il titolo in questione è Banca Popolare Etruria e Lazio. L’occasione di
shortare le 1.361 azioni sul primo livello bid a 16,87 sembra ghiotta.
Esiste infatti la possibilità, sfruttando lo spread tra il primo e il
secondo livello, di riposizionarsi con la stessa quantità a 16,83.
L’obiettivo è quello di fare 4 tick del valore di 13,61 l’uno per un
totale di 54,44 euro. È perciò una buona operazione di scalping. Non c’è
dubbio che qualcuno che sta operando su questo titolo questo trade lo
tenti. Infatti di lì a poco qualcuno entra short. Che si tratti di uno
scalper professionista molto bravo lo si deduce dalla quantità del suo
ordine e dal prezzo inserito. Egli infatti non si limita a shortare
semplicemente le 1.361 azioni presenti sul primo livello ma va ben oltre.

figura 2

figura 2

Come si vede dal time&sales l’ordine è di 1.362 e una azione va a
colpire il secondo livello che si trova a 16,82. Non ci sono dubbi sul
fatto che chi ha shortato sta aprendo una posizione short che tenta
infatti di chiudere andando a posizionarsi con la stessa quantità sul
nuovo primo livello a 16,83. Su quello che è diventato il secondo livello
si vede che ora ci sono 1.599 azioni. 1.000 sono di un ordine che si è
aggiunto e 599 sono del poveretto che si è visto eseguire una sola azione
e adesso si trova dietro a una quantità molto più grande. Non v’è dubbio
che la sua posizione è notevolmente peggiorata anche e soprattutto in
considerazione dello scambio medio del titolo in questione, cioè a quante
azioni passano di mano a ogni contrattazione. Prima di ottenere l’eseguito
delle sue 599 azioni dovranno passare in vendita 1.961 pezzi. Ciò
significa che, se la situazione del book non dovesse cambiare, potrebbero
volerci anche 4 o 5 scambi in vendita. Se il possessore delle 599 azioni
deve chiudere un’operazione short è indubbio che non si trova in una buona
posizione. Non gli resta che spostarsi e rimettersi davanti a 16,84. Ciò
comporta però una duplice perdita: quella più evidente, di due tick, e
quella affatto trascurabile di dover pagare una commissione in più. Se si
considera che questo scalper sta tentando un trade con 600 azioni il costo
di una commissione, per quanto bassa possa essere, va a incidere in modo
consistente sulla performance.

Quali rischi corre chi shorta 1.362 azioni anziché 1.361. Per andare a
colpire una azione a 16,82 il prezzo dell’ordine deve avere quel valore.
Il rischio è che qualcun altro, nello stesso momento, possa fare la stessa
operazione, ossia che i 1.361 pezzi vengano eseguiti tra il momento in cui
si clicca sul mouse a quando l’ordine arriva a mercato. Può succedere,
soprattutto se non si utilizza una piattaforma all’altezza delle
situazione. Non si deve mai dimenticare che si ha sempre a che fare con i
professionisti del mercato che sono in possesso delle migliori armi per
battere chi osa sfidarli. Per fare questa operazione è perciò
indispensabile avere una piattaforma molto performante. L’ordine deve
giungere a mercato nel minor tempo possibile: si parla di qualche frazione
di secondo. Se qualcuno arriva prima, l’ordine viene eseguito per l’intera
quantità, o almeno per quella che trova su quel livello, a 16,82.

Queste situazioni sono possibili da quando Borsa Italiana ha eliminato i
lotti minimi. Chi subisce questa operazione, cioè chi ottiene l’eseguito
di una azione, non può far altro che arrabbiarsi e innervosirsi. Sono
situazioni molto antipatiche che dovrebbero essere vietate. Un certo stile
nel comportamento dovrebbe esserci, una specie di codice d’onore non
scritto. Bisognerebbe essere un po’ più corretti e tentare di guadagnare
rispettando l’avversario e non umiliandolo. Va bene mettere il denaro
davanti a tutto, ma un po’ di fair play non farebbe male. In borsa come
nella vita.