Hedge fund (Quinta parte)

Il primo hedge fund è stato aperto nel 1949. Nel 1968 sono stati
registrati 140 hedge fund, mentre nel 1998 erano già 3.000 soltanto negli
Stati Uniti, con un capitale gestito di 800-1.000 milioni di dollari di
cui il 70% costituito da capitali presi in prestito.

Gli hedge fund gestiti negli Stati Uniti possono contare su un capitale di
un milione di miliardi di dollari, anche se questa non è una somma
particolarmente elevata rispetto a quella gestita dai fondi comuni
classici. Nel 1998 le banche commerciali avevano investimenti per 4.100
miliardi, i fondi comuni per 5.000 miliardi, i fondi pensione per 6.600
miliardi e le società di assicurazione per 3.700 miliardi. Sebbene possa
sembrare che gli hedge fund stiano prendendo piede nell’ambito del mondo
degli investimenti, il capitale complessivo gestito da questa tipologia di
fondi non è ancora paragonabile a quello gestito dalle altre forme di
investimento istituzionali più classiche.

Nel 2002, è stato stimato che sul mercato fossero disponibili oltre 8.000
hedge fund con un capitale gestito in media di 100 milioni di dollari.
Soltanto pochissimi hedge fund hanno un capitale gestito superiore al
miliardo di dollari. È evidente che anche il più capitalizzato degli hedge
fund risulta piccolo rispetto ai più importanti fondi comuni di
investimento classici.

Nell’ambito degli hedge fund c’è un turn over molto rapido. In alcuni
settori, la sopravvivenza è molto breve. In base ai dati riportati nella
tabella qui sotto, si vede che nel 1998 il 65% dei fondi macro è stato
costretto a chiudere.

Percentuale di sopravvivenza degli hedge fund dal 1994 al 1998

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Queste stime sono basate su dati forniti da MAR/Hedge. La fonte dei miei
dati è stato uno studio condotto da van Eyk, che a sua volta ha lavorato
su dati forniti da una ricerca congiunta tra il Ministero del Tesoro
americano, la Federal Reserve, la SEC e la CFTC.

Questi valori di mortalità degli hedge fund sono molto elevati rispetto a
quelli dei fondi comuni classici, anche se il fatto che un fondo venga
chiuso non vuol dire necessariamente che gli investitori hanno perso tutti
i loro soldi. In Australia ci sono alcuni fondi di questo tipo che vengono
comprati da altri fondi oppure semplicemente non raggiungono la massa
critica sufficiente per arrivare alla redditività. In questi casi i soldi
vengono restituiti agli investitori oppure investiti dai nuovi manager che
li hanno comprati. In certi casi però il fallimento di un fondo comporta
la perdita totale del capitale investito, in particolare se investito in
quei fondi che fanno massiccio uso dell’effetto leva, come i fondi macro.

Paradossalmente, l’alta percentuale di mortalità degli hedge fund può far
sembrare questa categoria meno rischiosa di quanto sia in realtà. Quando i
fondi vengono chiusi, automaticamente vengono eliminati dalle liste su cui
vengono calcolate le statistiche e questo comporta una massiccia
distorsione dei risultati delle performance di quei fondi che
sopravvivono. Ciò significa che analizzando i risultati ottenuti dai fondi
che sopravvivono per un periodo di tempo sufficiente, senza tener conto
invece di quelli che sono stati chiusi nello stesso periodo di tempo, si
osserva una volatilità apparentemente molto più bassa.

Questa distorsione positiva dei dati è sicuramente funzionale al marketing
che cerca di sostenere l’utilizzo di questi hedge fund a cui fa
sicuramente comodo dimostrare una volatilità e un rischio decisamente
inferiori a quelli reali e a volte anche a quelli di investimenti più
tradizionali. In realtà gli hedge fund sono una tipologia di investimento
estremamente rischiosa e non è assolutamente una buona idea investire una
percentuale troppo elevata del capitale di cui si dispone in strumenti
finanziari di questo tipo.

Approccio multi manager

L’approccio migliore per l’investitore retail per avvicinarsi agli hedge
fund è probabilmente quello di acquistare una quota di un fondo di fondi
hedge, che stanno diventando sempre più numerosi sul mercato. Questi fondi
comprano a loro volta quote in una moltitudine di hedge fund che
utilizzano strategie diverse e quindi verosimilmente ottengono anche
rendimenti scorrelati gli uni dagli altri. In questo modo, se dovesse
verificarsi un altro LTCM, non si rischierebbe di vedere andare in fumo
tutto il proprio investimento in una sola giornata.

Costituiscono un buon investimento? Non ne ho la minima idea. Vi
suggerisco di investire in questi fondi? Se ritenete che un portafoglio
con strumenti ad alto potenziale di crescita, ovvero investito al 100% su
titoli ad alto potenziale di crescita, sia qualcosa di cui non ci si debba
minimamente preoccupare, allora si può dare un’occhiata e forse decidere
di investire una piccola percentuale del proprio portafoglio in questi
strumenti. Partendo dall’ipotesi che se fosse vera la tendenza di questi
fondi a non essere correlati con la direzione del mercato, potrebbero
costituire una buona forma di investimento, personalmente preferisco non
toccarli, a meno di aver visto e analizzato in dettaglio la performance di
questi fondi di fondi per almeno qualche anno. Se riuscissero veramente a
dimostrare la propria neutralità rispetto alla direzione del mercato, non
avrei alcun problema a comprarli anche alla fine di un mercato toro, al
contrario invece dei fondi comuni classici sui quali è pericoloso entrare
proprio mentre stanno migliorando le pperformance. Ritengo quindi che non
ci sia alcun rischio di perdere il treno, al contrario invece di quello
che può succedere sui fondi classici di settore.

Attualmente gli hedge fund stanno rastrellando sempre più capitali e
attenzione da parte degli investitori di tutto il mondo. Gli investitori
sono stati abituati a ottenere rendimenti a doppie cifre ed è quindi
difficile accettare dei rendimenti a singola cifra come quelli previsti
dalla maggior parte degli analisti per il futuro e ritenuti poco
eccitanti. La società AXA si è presentata sul mercato con un nuovo
prodotto costituito da fondi di fondi hedge e lo stesso ha fatto anche la
Colonial First State. Deutsch ha già lanciato il suo nuovo fondo di fondi
hedge e ha un nuovo fondo long/short. Conosco diversi manager di società
minori che da qualche tempo offrono fondi di questo tipo. Leggendo su siti
dedicati agli investimenti, non passa giorno che non compaiano articoli
relativi a qualche fondo di questo genere che viene lanciato da qualche
società oppure che stiano valutando la possibilità di renderlo disponibile
in breve tempo. La società van Eyk, ha promesso di fare un’indagine
approfondita sugli hedge fund verso la fine dell’anno e non appena saranno
pronti i risultati ci sarà sicuramente parecchio movimento, anche in come
reazione al peso che van Eyk ha nel mondo dei fondi di investimento. Per
quanto ne sappia io, ASSIRT, sta già valutando l’idea di arricchire la
propria proposta con un fondo di fondi hedge e non conosco molto bene le
strategie di Morningstar’s in questo settore.

Ci sono altri problemi che riguardano gli hedge fund come per esempio i
rischi fiscali, i problemi legati ai fondi aperti nei paradisi fiscali
come le isole Caiman invece che in uno dei centri finanziari del primo
mondo. Sicuramente ci sono delle frodi e abusi fiscali contro i quali
probabilmente non ci può fare molto. Questa è infatti una delle ragioni
per cui di recente ho subito parecchi affronti su aus.invest da parte di
spammer che cercavano di promuovere degli hedge fund che costringevano gli
investitori a aprire conti in questi paradisi offshore.

Questi atteggiamenti comportano un aumento del rischio sul piano fiscale,
come capita spesso in questo genere di investimenti offshore. Naturalmente
sono stato accusato di essere ignorante, mentre al contrario si sosteneva
che questi fondi avessero delle ottime valutazioni persino da parte di
Standard & Poors. Bene, può darsi, ma considerato il fatto che in
Australia sono già disponibili moltissimi hedge fund, ritengo che il
livello di extra protezione offerto da società come AMP, AXA, Challenger,
Colonial First State, ING, Macquarie, MLC, Rothschild e Zurich, non sia
confrontabile con le proposte di questi spammer. Le società che abbiamo
appena citato spendono letteralmente milioni di dollari nel tentativo di
identificare i migliori hedge fund sui quali valga la pena investire
poiché potrebbero diventare loro stessi i veicoli principali di
convogliamento di denaro su questi fondi, con un interesse economico
stratosferico, sia in termini di commissioni che di performance da parte
dei gestori di questi stessi fondi.