Perché operare sui trend


Dave Landry
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Un caro saluto a tutti. Permettetemi di presentarmi brevemente. Mi chiamo
Dave Landry e faccio trading da 18 anni. Nel 1995 decisi di diventare un
trader a tempo pieno e fondai la Sentive Trading LLC. Da allora sono stato
consulente di hedge fund, ho scritto due libri sullo swing trading e
numerosi articoli per svariati siti web e pubblicazioni. Ho anche fatto
diverse apparizioni televisive. Lungo questo periodo non ho mai smesso la
speculazione con il mio conto personale e con i miei conti privati. Mentre
conducevo la Sentive Trading sono divenuto CTA autorizzato e proprietario
del sito www.davelandry.com, in cui io pubblico commenti quotidiani e
fornisco servizi di trading. Sono anche membro dell’American Association
of Professional Techincal Analysts.

Sono entusiasta di questa nuova collaborazione con
www.tradingprofessionale.it e considero un onore poter scrivere su questo
sito.

In questo forum mi propongo di trattare molti argomenti relativi al
trading, e tra questi l’analisi dei mercati in corso, i pattern che io
stesso ho sviluppato, l’analisi tecnica classica, il money management, i dettagli e le sfumature del trading direzionale, l’applicazione della
discrezionalità e la psicologia del trader.

Inizialmente mi focalizzerò sui mercati su cui personalmente opero
maggiormente: l’azionario statunitense e il Forex. Credo comunque che i
mercati siamo mercati e i pattern pattern. Pertanto i concetti dovrebbero
adattarsi bene sia al mercato italiano che a qualunque altro. Infine mi
propongo (e non vedo l’ora) di trattare anche del vostro mercato.

Bene dunque, cominciamo. Io sono noto come swing trader che segue il
momentum. Sebbene il mio principale interesse sia il breve termine, in
realtà me ne resto in posizione fino a quando questa volge in mio
favore. Il mio scopo, in qualunque trade io esegua, è quello di cogliere
un profitto di breve termine per poi tenere parte della posizione al fine
di conseguire un secondo profitto di più lungo termine. Mi piace
considerarmi un trader di medio termine con entrate un po’ migliori, cioè
a dire in grado di trovarsi dalla parte giusta sia al momento di shortare
che di andare long. Nelle prossime settimane è proprio su questo approccio
che mi dilungherò.

Questa settimana mi soffermerei sulle tre fasi del trend, e sulle ragioni
che mi fanno ritenere che operare sul trend sia dopotutto la soluzione
migliore.

Perché operare in base ai trend?

Riferiamoci alla figura 1: se comprate un mercato (a) per trarne un
guadagno, dovrete venderlo al livello più alto (b). Se invece decideste di
shortare un mercato (c), per poter guadagnare dovrete coprire la posizione
ad un livello più basso, (d). Notate che da (a) a (b) abbiamo un trend, e
così pure da (c) a (d). Possiamo pertanto affermare che anche coloro che
non si considerano trend traders alla fin fine lo sono, almeno fintantoché rimangono sul mercato.

Immagine 1

Figura 1

 

Allora la mia considerazione è: se dovete essere trend follower fintantoché rimanete sul mercato, perché allora non cercate di operare secondo il
trend per tutto il tempo?

Riconoscere il trend

Avrete notato che in figura 1 ho tracciato una freccia che andava da (a) a
(b) ed una che andava de (c) a (d). Solitamente quando si tratta si
spiegare come riconoscere il trend vado per le lunghe. Espongo
dettagliatamente i miei “qualificatori di trend”, vale a dire gaps/laps,
barre ad ampio range, massimi più alti (o minimi più bassi nel caso di un
downtrend), l’inclinazione delle medie mobili e la loro reciproca
distanza. Ad ogni modo, nella sua forma più semplice, dovreste essere
rapidamente in grado di tracciare una freccia sul grafico al fine di
determinare il trend. Se non vi riuscite, è probabilmente perché il trend
non c’è. Con riferimento alla figura 2, è in fondo quanto abbiamo sempre
in mente allorché ci accingiamo ad analizzare un qualsivoglia mercato. Se
il mercato si trova in un evidente uptrend, allora consideriamo di
comprarlo.* Se al contrario si trova in un evidente downtrend, allora
consideriamo di shortarlo.* E se invece si muove in laterale, bene, allora
è bene lasciarlo come è!

* Si vedano a riguardo le mie notazioni al paragrafo “Operare secondo i
trend” che potrete leggere più avanti.

Immagine 2

Figura 2

 

Le fasi del trend

Valuto sempre che il mercato possa trovarsi in una di queste tre fasi. 1)
trend in ripresa – un mercato che sta riprendendo il trend
precedente a seguito di una breve correzione; 2) trend in accelerazione
– un mercato che sta accelerando dopo una breve correzione e 3)
trend in transizione – un mercato che sta invertendo un precedente
trend ed inizia un nuovo trend dopo una breve correzione. Ne vedete i
diagrammi di sviluppo nelle figure 3, 4 e 5 di sotto.

Immagine 14

Figura 3

 

Immagine 18

Figura 4

 

Immagine 22

Figura 5

Notate che nel caso di una ripresa del trend, il “nuovo” trend prosegue
con un’inclinazione analoga a quella del trend precedente. Nel caso del
trend in accelerazione, l’inclinazione della tendenza aumenta. E infine,
nel caso della transizione del trend, il trend precedente termina e quello
nuovo emerge.

I pattern di ripresa del trend capitano quando i mercati si trovano in un
ben strutturato uptrend di più lungo termine. Solitamente questo genere di
mercato prima di proseguire la sua ascesa sperimenta delle lieve
correzioni. I pattern di ripresa del trend possono essere molto redditizi
e affidabili, sempre ammesso che il mercato nella sua complessità rimanga
in un trend di più lungo termine.

I pattern di accelerazione capitano in mercati euforici o in preda al
panico, quelli in cui la domanda supera l’offerta. L’accelerazione è causata da una
rincorsa alla ricopertura delle operazioni short e da quelli che avendo
mancato il grosso del movimento a un certo punto decidono di entrare a
qualunque prezzo. I movimenti di accelerazione solitamente denotano che il
mercato sta giungendo in prossimità di una bolla. Si tratta di trend alla
lunga insostenibili e tuttavia possono consentire meravigliosi guadagni
sul breve-medio termine. Comunque possono essere molto difficili da
tradare dal momento che non sapete quando la bolla scoppierà.

I pattern di transizione si verificano allorché un trend di mercato giunge
alla fine ed emerge un nuovo trend. Possono essere estremamente redditizi
dal momento che è possibile cogliere il nuovo trend al suo profilarsi,
molto precocemente. Tuttavia possono essere meno affidabili di quanto non
sia l’operare su trend ben consolidati, dal momento che il precedente
trend primario potrebbe riprendere. In altre parole, quella che a prima
vista potrebbe apparire una transizione (un cambiamento nel trend)
potrebbe poi rivelarsi soltanto una correzione di un trend di più lungo
termine.

Operare con i trend

Ricordate sempre che il solo fatto che il mercato sia direzionale non vi
autorizza a comprarlo o venderlo ciecamente. I mercati in tendenza tendono
a correggere. E voi non potrete mai sapere se quella che sembra essere una
correzione finirà con il coincidere con la fine di un trend. Pertanto, è
più saggio aspettare che intervenga la correzione e quindio cercare
un’entrata se (e solo se) il precedente trend inizia a riaffermarsi. In
altri termini, aspettate un pullback.

Tutti i miei pattern si basano sull’identificazione del trend (o su una
sua variazione) per poi entrare in essi in occasione di un pull back. La
prossima settimana vi spiegherò come entrare sui trend (o sulle
transizioni di un trend) in occasione di un pullback.

Un caro saluto.

Dave