Hedge fund (Quarta parte)

Proseguiamo in questo articolo l’esposizione delle strategie più comuni dei fondi hedge, fra le quali figurano gli arbitraggi legati ad eventi specifici.

Arbitraggi legati a eventi specifici. Le strategie basate su questo
principio cercano di sfruttare situazioni particolari, come ad esempio
fusioni, acquisizioni, ristrutturazioni oppure cambiamenti di leadership.

Quando un’azienda annuncia di voler comprare un’altra azienda con azioni
proprie, propone un rapporto di cambio. Per esempio la Tiger Shark Ltd
potrebbe comunicare la sua volontà di comprare tutte le azioni, pari a un
milione, dell’azienda Sardine Ltd, con mezzo milione di azioni proprie.
Gli specialisti in questo tipo di arbitraggio cercano di valutare la
solidità di entrambe le aziende per andare a comprare quale delle due risulti
più a buon mercato in funzione del rapporto annunciato. In alternativa,
potrebbero indicare un prezzo di riferimento a cui intendono comprare le
azioni. Gli analisti addetti all’arbitraggio valuteranno i dettagli di
questa fusione o acquisizione al fine di stimare se le quotazioni attuali
incorporino già la manovra oppure no.

Strategia basata sui titoli vicini al fallimento. Questa strategia è una
forma estrema di investimento contrarian, che prevede l’acquisto di
obbligazioni o azioni di un’azienda ritenuta prossima al fallimento. Anche
la società più vicina al fallimento ha comunque un valore minimo a cui
verrà valutata prima di essere liquidata definitivamente. Il panico degli
investitori di fronte a una situazione di questo genere, però, può
spingere le quotazioni del titolo ben al di sotto del suo valore di
liquidazione.

Strategie direzionali. I fondi che investono seguendo questa strategia
utilizzano un approccio completamente diverso da quello delle strategie di
arbitraggio, per le quali non è importante la direzione del mercato.
Questo tipo di strategia si basa pesantemente sulla capacità di prevedere
correttamente la direzione futura del mercato e naturalmente di
posizionarsi di conseguenza.

Strategie azionarie long/short. Queste strategie somigliano molto alle
comuni strategie di investimento utilizzate dalla maggior parte dei fondi
classici, anche se in realtà i manager di questo tipo di fondi hanno margini
più ampi di manovra rispetto ai gestori comuni. Per esempio non hanno
limiti di vendita allo scoperto, se ritengono che il
mercato possa scendere. Invece che limitare la propria operatività a un
bilanciamento tra le posizioni in acquisto e quelle in vendita, possono
decidere di sbilanciarsi aggressivamente in una delle due direzioni,
quando prevedono che il mercato stia per intraprendere una particolare
direzione.

Strategie macro. Si tratta sicuramente delle strategie più utilizzate
attualmente dagli hedge fund. Gli analisti che lavorano con questo tipo di
strategia studiano a fondo un paese o una ragione con un approccio e una
prospettiva top/down, definendo una strategia complessiva sia sul
mercato valutario sia su quello azionario e obbligazionario. Possono
naturalmente sfruttare pesantemente l’effetto leva per amplificare i
guadagni in modo stratosferico. Sono proprio questi fondi che, proprio in ragione del loro uso massiccio dell’effetto leva, vengono alla ribalta sui mezzi di
comunicazione quando registrano delle performance strabilianti o delle
perdite catastrofiche.

Strategie decorrelate. Sono sicuramente queste le strategie che dipendono
in modo più diretto dalla reale capacità dei trader che le applicano,
oppure dall’efficienza del modello teorico utilizzato. Solitamente i
trader che lavorano per questi fondi operano sul mercato dei future e
delle opzioni utilizzando tecniche basate sul decadimento temporale oppure
su semplici strategie trend following. Generalmente però queste tecniche
sono molto complesse e basate su modelli quantitativi implementati su
computer (“scatole nere”) che in pratica dicono al trader se comprare o
vendere.

Strategie applicate ai mercati emergenti. I fondi che utilizzano queste
strategie sono specializzati nell’investimento su mercati poco conosciuti,
alla ricerca di titoli sottovalutati oppure di opportunità di
arbitraggio create da inefficienze o immaturità del mercato.

Come abbiamo già detto, ci possono essere hedge fund che cercano di
replicare al contrario la performance di un indice. Non c’è da stupirsi
che alcuni fondi che hanno tentato di invertire la performance del Nasdaq
abbiano ottenuto risultati straordinari proprio durante lo scoppio della
bolla speculativa del 2000. Naturalmente ci sono titoli che cercano di
replicare l’andamento di un indice nel tentativo di raddoppiarne la
performance. È molto difficile realizzare questo obiettivo perché si
presentano delle sfide tecniche particolarmente impegnative.

Questo tipo di fondi mi ricorda in realtà molto da vicino i fondi
settoriali classici. Si potrebbe per esempio acquistare una quota in un
fondo Health Care, che prevede appunto l’investimento esclusivo su titoli
di questo settore, senza tenere in alcuna considerazione le eventuali
opportunità presenti in altri settori al di fuori di questo. Questi fondi
correlati all’indice non mirano certo ad ottenere un’extra performance
rispetto all’indice ma semplicemente una correlazione. Se si ha una
visione rialzista o ribassista sul mercato in generale, si può decidere di
prendere posizione su questo tipo di fondi anziché sul mercato dei future
o sulle opzioni, cercando di moltiplicare la performance utilizzando
l’effetto leva.

Tendenze nel mondo degli hedge fund

Nel tempo, il mondo dei hedge fund ha subito delle trasformazioni
profonde. Il primo hedge fund globale macro, il Jaguar Ford, è stato
lanciato soltanto nel 1986 da Julian Robertson. Nei quattro anni
successivi le strategie macro sono diventate le strategie dominanti della
maggior parte degli hedge fund.

Strategie dominanti degli hedge fund nel 1990:

  • Macro Globali 71%
  • Hedge azionari 16%
  • Eventi speciali 7%
  • Arbitraggi obbligaz. 3%
  • Market neutral 2%
  • Altri 1%

Strategie dominanti nei hedge fund nel 2000:

  • Hedge azionari 38%
  • Macro Globali 20%
  • Arbitraggi obbligaz. 17%
  • Market neutral 10%
  • Eventi speciali 10%
  • Altri 5%

Fonte: Morley (2001)

Attualmente la forma più comune di hedge fund è proprio quella di tipo
azionario, che in pratica non è molto diversa dalla tipologia più classica
dei fondi comuni.

Al contrario di quanto accade oggi, dieci anni fa erano sicuramente i
fondi macro globali a dominare la scena. Questi fondi risultavano
sicuramente tra i più aggressivi proprio per l’intensivo uso dell’effetto
leva. Gli hedge fund stanno sempre più diventando uno strumento comune di
investimento, anche se fino a qualche tempo fa erano riservati a
investitori particolarmente aggressivi e ben capitalizzati, alla ricerca
di qualcosa di particolare per stupire gli amici. Oggi gli hedge fund sono
disponibili anche alle mamme e ai papà come possibilità di scelta di
investimento in grado di integrare la performance dei fondi comuni.