Tradare o non tradare?

Dopo varie elucubrazioni ho deciso di scrivere un articolo su un
aspetto che si sottovaluta.

Suppongo in realtà che si tratti dell’aspetto cruciale o, se preferite, del
“segreto”, per trasformarsi in trader vincenti.

Vedete, cari lettori, spesso pensiamo che l’investitore di Borsa di breve
periodo debba stare tutti i giorni dinanzi al monitor per non farsi
sfuggire segnali importanti di entrata e di uscita dai mercati.

Prima di svolgere la professione del trader a tempo pieno che lavoro
svolgevate?

Vi è mai capitato di non aver voglia andare a lavorare? Oppure di
andare a lavorare ma di non rendere al massimo delle vostre potenzialità?

La stessa cosa accade con il trading. A volte per circostanze legate alla
salute fisica ma, soprattutto, mentale, è bene non prendere decisioni
anche se sul nostro trading system evidenziamo un segnale che
apparentemente ci sembra quello “giusto”.

Come avrete notato la parola “giusto” è stata messa tra virgolette. Ma
certo.

Se la nostra condizione psicologica è sottoposta a vari tipi di stress i
segnali che leggiamo sono soltanto degli abbagli in quanto la nostra mente
è obnubilata da pensieri di ordine superiore.

Mi viene in mente l’ubriaco che dopo aver bevuto parecchie birre si mette
alla guida dell’auto andando a tutta velocità.

È ovvio che la sua mente lo sta ingannando. Cerca di fargli credere che i
riflessi siano migliori di quello che in realtà sono, che può tenere tutto
sotto controllo, mentre alla fine se tutto va bene finisce contro un muro
riportando piccole lesioni e non avendo ammazzato nessuno.

Il trader che soffrendo di sporadiche crisi depressive si mettesse al
computer pensando che distraendosi e effettuando qualche trade sentirebbe
meno il peso della malattia sta attuando un rimedio peggiore del male.

Quando la nostra mente non è lucida possiamo vivere il miraggio del
guadagno facile solo vedendo contestualmente il nostro patrimonio
diminuire piano piano.

Con questo articolo non voglio sicuramente stabilire una legge assoluta. E
neanche cadere nel banale.

Ma sono convinto al 100% che il pensiero positivo possa governare anche la
nostra attività di trading rendendoci meno vulnerabili alle perdite e non
esaltandoci con i gain.

Questa non è fantascienza ma scienza. Più esattamente prende il nome di
psicocibernetica.

E qui torna un altro mio tormentone.

A volte per divenire trader vincenti è necessario leggere, oltre ai vari
libri indispensabili sul trading, anche libri che spieghino come funziona
il cervello umano e perché il nostro comportamento a volte non rispecchia
il nostro pensiero.

Indaghiamo nell’inconscio e vedrete che al mattino quando accenderemo il
computer la nostra mano tremerà già molto meno.