Costruzione di un trading system: i principi di base

Operare sui mercati finanziari utilizzando le indicazioni fornite da un
trading system può essere estremamente profittevole ma ciò non riduce in
alcun modo i rischi associati agli investimenti in strumenti finanziari.
Per limitare la componente di rischio e avere le maggiori probabilità di
successo è necessario che il trading system sia costruito nel pieno
rispetto delle cinque regole che verranno presentate di seguito.

La prima regola, che può sembrare banale ma non lo è, prevede che
il trading system debba essere profittevole.

Se un trading system è profittevole, significa che il suo Average Net
Profit (di seguito ANP) è maggiore di zero, ossia il profitto medio per
operazione è positivo. Quindi le operazioni in guadagno generano un
profitto superiore alla perdita imputabile alle operazioni chiuse
negativamente.

Questo non basta: l’ANP deve essere sufficientemente positivo per coprire
anche i costi di transazione dovuti alle commissioni e allo slippage
(questa considerazione è ancora più vera per quei sistemi che operano
intraday, sui future, con una leva quindi molto spinta). Inoltre l’ANP,
dopo aver coperto i costi variabili (commissioni, slippage) deve essere
abbastanza capiente da coprire i costi fissi di ciascun trade (per
esempio: spese per le piattaforme di trading, informativa real time o end
of day, ammortamento computer, energia elettrica, formazione, eccetera. Il
cumulo di questi costi diviso per il numero di operazioni eseguite,
fornisce un’indicazione dei costi fissi per operazione).

Infine l’ANP, depurato dei suddetti costi, deve essere ancora
sufficientemente ampio per remunerare che si assume il rischio associato
al trading. Quindi deve garantire performance positive anche durante le
fasi di mercato meno favorevoli, in scenari ostili, e deve infine
minimizzare il rischio di rovina, ossia la probabilità di esaurire il
capitale a disposizione (la materia prima). Un evento di questo tipo si
tradurrebbe così nell’impossibilità di proseguire l’operatività.
Quest’ultimo rischio è infatti inversamente proporzionale all’ammontare
dell’ANP. Maggiore è l’ANP minore è il rischio di rovina.

La seconda regola per la costruzione di un buon trading system è la
semplicità. Un trading system deve essere basato su poche regole di
trading. Un modello di analisi semplice risulta in generale più efficace,
robusto e sicuramente più stabile nel tempo. La capacità di generare
profitti in modo costante su banche dati diverse, con un modello semplice,
fornisce maggiori garanzie sulla capacità di continuare a realizzare
profitti nel futuro, che è il vero obiettivo di ogni trading system.
L’impiego di modelli complessi, basati su molte regole e con un numero
elevato di variabili, che possono essere modificate per adattare il
comportamento del sistema, porta spesso ad una sovra-ottimizzazione,
ovvero performance straordinarie nel passato e pessime nel futuro. Inoltre
l’impiego di un numero elevato di regole porta a contraddizioni,
sovrapposizioni, diminuzione dell’operatività e del profitto. Lo studio su
dati storici diviene inoltre tanto più complesso e richiede un archivio
tanto più ampio, quanto maggiore è la complessità e il numero di regole
del trading system. Un sistema semplice non sarà mai capace di realizzare
performance eccezionali ma sarà sicuramente in grado di mantenere un
livello di rendimento abbastanza costante nel tempo.

La terza regola prevede che un trading system sia robusto.
La robustezza viene misurata dalla capacita del trading system di generare
profitto in modo regolare nel tempo e mantenere un comportamento uniforme
in condizioni differenti rispetto a quelle incontrate durante il test. Le
differenze nelle condizioni in cui si può trovare a operare un trading
system possono essere determinate sia dall’utilizzo di dati storici
diversi, che da valori differenti dei parametri di regolazione (settaggio
del sistema). Per variazioni contenute delle condizioni di esecuzione dei
test si devono avere variazioni contenute dei risultati ottenuti. È
importante ricercare sistemi stabili e robusti che garantiscano una
maggiore continuità delle performance piuttosto che rincorrere chimere con
performance strabilianti sui dati storici, ma completamente incapaci di
affrontare condizioni di mercato differenti, nel futuro. Non
dimentichiamoci mai che il comportamento del mercato in futuro sarà
certamente diverso da quello passato. Ancora più importante, nessuno può
sapere come sarà.

La quarta regola per la costruzione di un buon trading system
impone la necessità di gestire in modo appropriato il rischio. La
gestione del rischio si esplica attraverso l’utilizzo di segnali corretti
di uscita (liquidazione), in grado di tagliare subito le perdite e lasciar
correre i profitti. Inoltre è necessario applicare il sistema in modo
coerente con l’entità del conto di cui si disposizione. È molto importante
difendere il capitale a disposizione.

La quinta e ultima regola prevede che il trading system sia
completamente meccanico.
Solo in queste condizioni hanno senso i test
e le verifiche su dati storici, ovvero gli studi del comportamento del
sistema in condizioni diverse, nel passato. Inoltre si possono sfruttare
fino in fondo i vantaggi dell’operatività basata su sistemi automatici
solo delegando interamente l’operatività al trading system, senza alcun
intervento o adattamento umano. La tecnologia odierna aiuta sempre più i
trader a muoversi in questa direzione, fornendo strumenti avanzati di
gestione automatica dell’operatività che permettono di implementare su una
piattaforma di trading, tutti i segnali operativi generati in tempo reale
da Tradestation. Un valido aiuto per migliorare la propria autodisciplina
e riuscire a gestire numerose strategie di trading contemporaneamente.