Time frame ridotti e rumore di mercato

Attraverso la lettura dei grafici è possibile capire il movimento dei
mercati e ricavare indicazioni operative. La maggior parte dei mercati
tende a ritracciare fino al livello della chiusura della barra di prezzo
del precedente giorno, settimana, o mese. Ciò accade tra il 65% e l’85% dei casi.

Se dopo un’apertura più alta il mercato non ritraccia fino
alla precedente chiusura e supera il massimo del giorno precedente, si sa che c’è una forte pressione di acquisti che spinge il mercato verso
l’alto. L’opposto è vero in un trend al ribasso: se dopo un’apertura più
bassa il mercato non ritraccia fino alla precedente chiusura e scende
sotto il minimo del giorno precedente, significa che c’è una forte
pressione di vendite.

Più è grande l’intervallo temporale della barra di prezzo considerata,
maggiori sono le probabilità che vi sarà un ritorno alla chiusura della
precedente barra di prezzo.

In un trend consolidato, ci si aspetta che la barra di prezzo successiva,
di uguale intervallo temporale, continuerà il movimento e supererà il
massimo della barra precedente in un trend al rialzo, o il minimo della
barra precedente in un ribasso. Il fatto che i trend del mercato tendono a continuare è il fondamento dell’analisi dei grafici.

Tuttavia, si deve tenere conto dei fattori che possono modificare le
probabilità. Più breve è l’intervallo temporale di una barra di prezzo,
maggiori sono le probabilità che i prezzi saranno influenzati dal “rumore di mercato”.

Questi elementi di disturbo sono creati dal trading degli scalper,
caratterizzato da continui ingressi e uscite. Anche il day trading ha
portato una enorme quantità di “rumore” nei mercati finanziari e degli indici azionari.

Il fenomeno riduce i benefici dei trend e, in molti casi, ne può impedire
completamente la formazione. Se i prezzi stanno salendo o scendendo, la copertura per prendere profitti immediati non consente al trend di svilupparsi chiaramente in una direzione. Se nel mercato è forte la presenza di trader di breve termine, vi sono basse probabilità che si formi un trend. Dovrebbe essere ovvio che il trading di breve termine e di lungo termine non vanno d’accordo.

Ciò fa sì che il daytrader di breve termine abbia ben poche scelte oltre
allo scalping. Non si può permettere di sperare che un trend segua la sua entrata. Il meglio che può sperare, generalmente, è una piccola esplosione o un piccolo crollo dei prezzi derivanti dalla “caccia agli stop”. A quel punto spesso il movimento termina.

In queste condizioni, nella maggioranza dei casi, i prezzi non vanno
veramente da nessuna parte, e arrivano a superare di poco il massimo o il minimo del giorno precedente.


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