Appunti complementari alle strategie di scalping e day trading

Può un trader essere vincente utilizzando solamente una strategia?
Certamente, a patto che riconosca esattamente il setup di entrata e
accetti gli stop loss quando la situazione richiede di chiudere la
posizione in perdita. Infatti queste uscite dal mercato, così dolorose,
spesso posseggono una doppia utilità: preservare il capitale e smettere di
intestardirsi su una posizione perdente che ci rende ciechi davanti alle
mutate condizioni del mercato, non permettendoci di leggere correttamente
le nuove fasi in evoluzione.

Il consiglio più grande che posso fornirvi quando introducete un nuovo
pattern al vostro trading è quello di studiarlo fino a quando non
raggiungerete una certa familiarità con esso, simulando su carta la sua
solidità e la sua ripetitività. Solo dopo questa prima fase di studio, si
potrà iniziare ad utilizzare una nuova metodologia. È importante
sottolineare che se un pattern non vi soddisfa o non si adatta bene al
vostro approccio operativo, non siete obbligati a utilizzarlo. Occorre
avere il 100% di fiducia nei suoi meccanismi altrimenti alla prima stringa
di risultati negativi lo abbandonerete senza appello.

Specializzatevi in poche metodologie e imparate a conoscere un paniere di
titoli circoscritto: cercate di instaurare un feeling, di conoscere i loro
ritmi, di apprendere i meccanismi che li fanno muovere, insomma studiateli
a fondo.

Un buon trader cerca di interpretare i possibili movimenti dal grafico,
non dalle notizie che vengono pubblicate ad hoc per “influenzare” i
piccoli risparmiatori, o dall’amico che lavora in una grande banca
d’affari o da qualcuno che conosce qualcuno che sa delle cose che nessuno
sa.

Autonomia interpretativa

Il grafico è l’elettrocardiogramma dello stato di salute di un’azione,
cerchiamo di interpretare i suoi segnali, cerchiamo di diventare noi i
dottori capaci di leggerli ed essere i primi responsabili delle nostre
decisioni di entrata e di uscita.

La variabile più importante per rimanere a lungo sul mercato è la corretta
valutazione e il rispetto tassativo dello stop loss. Quando prende
posizione, il trader sa prima di tutto quanto è disposto a perdere, quanto
del suo patrimonio è disposto a lasciare sul mercato e ammettere che la
posizione presa era contraria al trend. Lo stop loss è stato definito come
la polizza vita per il trader. Infatti non è immaginabile poter perdere il
50% del proprio capitale su una sola posizione solamente perché il mercato
è irrazionale ed non ha correttamente valutato il peso di una notizia o
qualcos’altro. Il mercato va dove deve andare e siamo noi che dobbiamo
cercare di cavalcarlo il più a lungo possibile. Non esistono mercati che
ci vengono contro, esistono solamente mercati che non abbiamo cavalcato.

Accettare le perdite e vincere la voglia di rifarsi

Un trader non dovrebbe compiere un’altra operazione sull’emotività del
momento per rimediare a una perdita, perché non si rimediano delle perdite
ma si fanno solamente nuovi guadagni
. Occorre entrare nella concezione che
gli stop loss sono dei costi aziendali, si possono limitare ma mai
cancellare del tutto. È importante sottolineare altresì che, dopo essere
usciti da una operazione in perdita, occorre rileggere nuovamente il
mercato e la sua evoluzione, prima di prendere nuovamente una posizione.

Il nostro obiettivo è quello di minimizzare i rischi e massimizzare i
profitti. Le posizioni vengono prese a seconda del movimento del mercato,
ma noi non siamo in grado di predire l’esatto risultato finale: noi
cerchiamo di avere un piccolo vantaggio nella giusta direzione insieme a
un stop molto stretto.

Ultime considerazioni: non cercate di operare su azioni con pochi volumi,
bassa liquidità e difficoltà nel posizionarsi sul book. Scegliete azioni
che vi consentiranno sempre di uscire in qualsiasi momento lo riteniate
opportuno. Non solo, se siete in dubbio, uscite dal mercato. Nessun
dottore vi ha prescritto di rimanere dentro ad una operazione che non si
sta movendo da nessuna parte, nel dubbio non fate decidere al mercato. C’è
sempre tempo per rientrare.

Overnight in perdita? No, grazie

Non portatevi overnight delle posizioni perdenti che avreste già dovuto
chiudere precedentemente, non pensiate che il destino vi aiuterà.
Liquidate la posizione, dormite tranquilli la notte e cercate di rientrare
nel mercato ad un livello migliore.

Non siate avidi, se il mercato vi offre un profitto molto maggiore alle
attese, non vi fate pregare troppo: prendete e portate a casa.

Mantenete un diario dove annotate le vostre idee, le vostre intuizioni e
siate onesti con voi stessi: il trader deve continuamente avere un
confronto con se stesso, chiedersi e ragionare dove possa andare il
mercato. Infatti egli spesso comunica internamente per essere più sicuro
sulla posizione da prendere.

Il compito di un buon trader non è quello di rimanere sul mercato durante
le fasi di montagne russe e resistere stoicamente ai trend di
controtendenza: egli dovrebbe aspettare il momento opportuno, il calcio di
rigore da tirare, la scala reale per vincere a poker. E se questa
opportunità non arrivasse, allora stare anche fuori dal mercato.
Ricordate: siete voi a decidere quando entrare, non il mercato.

La professione del trader è perciò molto diversa da una professione
normale: non dovete pensare che se in un’ora non avete commesso nulla,
allora siete rimasti con le mani in mano. Il trader prende posizione
quando le condizioni del mercato glielo consentono, altrimenti aspetta. E’
meglio rimanere fuori, perché non ha in mano molto. E con il mercato non
puoi bluffare a lungo, perché quando ti viene a vedere e scopre che non
avete nulla, saranno dolori.

Brevi cenni di money management

Immaginate che abbiate una operazione aperta e stiate subendo una perdita
secca di sei tick. Siete nevosi, pregate il mercato di ritornare su, vi
attaccate a tutte le notizie sull’azienda ed ecco che come per incanto la
vostra azione ritorna a risalire e voi uscite con un guadagno di due
tick..

Siete contenti, siete scampati al pericolo ma dovete riconsiderare la
gestione del rischio intrapreso. Per ottenere un guadagno di due tick ne
avete rischiate ben sei. Ragionandoci a mente fredda, vi accorgerete
senz’altro che in questa maniera il rischio corso è troppo elevato, alla
lunga il mercato vi farà ripagare tutto quello che avete guadagnato a
fatica prima.

Il money management è una variabile importantissima, quanto il metodo
stesso.

Sembrerà una cosa poco importante da principio ma una corretta gestione
della posizione spesso vi porterà ad avere dei risultati insperati e
costanti nel tempo. Il trading a lungo periodo non può essere inteso come
una scommessa tra voi e il mercato, non deve essere interpretato come un
casinò. Non solo, aumentare la posta in palio per rientrare più
velocemente dalle perdite, vi porterà inevitabilmente a creare una
voragine di perdite, un circolo vizioso che presto vi sfinirà
psicologicamente e depaupererà il vostro capitale.

La regola vorrebbe che si investissero solamente quei soldi che si possono
perdere con un sorriso, insomma quei soldi che non vanno ad intaccare la
serenità della vostra vita e quella della vostra famiglia.

Un piccolo consiglio: per un trader di breve periodo potrebbe essere utile
operare secondo lo schema di liquidare metà della posizione al
raggiungimento del target pari alla distanza dello stop loss. In questa
maniera avendo già capitalizzato metà posizione, non avrete più la
possibilità di perdita visto che se il mercato vi verrà contro e scatterà
il vostro stop, la perdita generata sarà uguale al guadagno precedente.

Ad esempio, se comprassi STM alla rottura dei 14,80 posizionando uno stop
loss a 14,76 con 5.000 azioni, potrò già prendere beneficio quando
l’azione batterà il prezzo di 14,84 liquidando metà delle azioni (2.500)
per cercare di seguire il trend il più a lungo possibile. Giunti in questa
posizione non dovreste avere più nessuna paura o altro, anche se il
mercato vi tornasse contro chiudereste la posizione alla peggio in pari.
Notate l’importanza di controllare il rischio secondo strumenti chiari e
trasparenti.

Pivot point, massimi e minimi importanti, resistenze e supporti

Un metodo operativo profittevole può essere basato sulla valutazione del
comportamento dell’azione al raggiungimento dei pivot point, massimi e
minimi importanti, resistenze e supporti. Sono queste infatti le aree di
forte inversione di tendenza, dove il titolo generalmente potrebbe trovare
un arresto al trend in atto.

In questa fase è importante valutare la configurazione del book, i vari
livelli e i numeri di contratti in essere. È importante captare il
feeling, e soprattutto è importante osservare dove vorranno posizionarsi
le mani un po’ più forti.

Non soltanto, fatevi aiutare anche dagli indicatori di momentum per
comprendere se abbiamo raggiunto una zona di overbought o di oversold.
Personalmente mi piace avere sotto gli occhi le bande di Bollinger con le
relative percentuali a fare da filtro per eventuali operazioni sul
mercato. Le bande di Bollinger sono un indicatore formato da una media
mobile semplice a 20 giorni/settimane/barre, al di sopra e al di sotto
della quale sono inserite altre due medie mobili rapportate alla sua
deviazione standard a due punti. Il risultato sono tre bande all’interno
delle quali scorrono le quotazioni dell’attività finanziaria. Se vengono
utilizzate congiuntamente con le relative percentuali, andiamo a filtrare
diversi falsi segnali, altrimenti ingannevoli. L’indicatore fluttua in un
range tra –20 e 130 e questi sono definiti come livelli
d’ipercomprato e ipervenduto. Quando i valori superano il livello dei 100
punti per poi ridiscendere, abbiamo un segnale di vendita. E viceversa,
quando i valori scendono sotto lo zero e risalgono abbiamo un segnale di
acquisto.

Questo veloce preambolo ci è servito per comprendere il meccanismo
dell’indicatore, e se “coincide” con la presenza di resistenze
(ipercomprato) o supporti (ipervenduto) abbiamo una seconda conferma della
situazione in atto.

Ma non è sufficiente.

L’ultima parola come sempre appartiene ai movimenti dell’attività
finanziaria. Adesso si cerca di andare alla caccia di pattern che
confermino la spinta in atto, ed alcuni sono molto efficaci al riguardo.

1-2-3 High Low di Ross sicuramente è un ottimo pattern di conferma, ma
spesso anche il Turtle Soup Plus One di Connors ci permette di entrare sul
mercato all’inizio del trend di inversione, cercando di massimizzare i
profitti e minimizzare le perdite.

Spesso, in questo caso, è molto più facile posizionare lo stop loss, ossia
qualche tick sotto il minimo/massimo di giornata (importante anche
visualizzare sul book il livello con le proposte più corpose).

Utilizzando l’accortezza di seguire le regole di money management
precedentemente descritte, si cercherà per prima cosa di pareggiare
l’operazione e quindi di seguire il più possibile il nuovo trend di
mercato in atto.

Se ciò, però, non accadesse spesso ci si trova di fronte invece alla
rottura della resistenza/supporto e alla ripresa decisa del trend
precedente. Capita, quindi, che il nostro stop loss venga fatto scattare e
spesso in questa situazione conviene stopparsi e “reversare” la posizione,
ossia posizionarsi nella parte opposta a quella presa precedentemente. Se
il mercato si è fermato un attimo per riprendere fiato e poi è pronto a
rompere una resistenza o un supporto con tanta forza, molto probabilmente
il trend continuerà ancora un po’ per la sua strada.

Indicatori di valutazione delle performance

Di seguito una veloce carrellata di alcuni parametri importanti per
valutare la qualità del nostro trading.

Indice di rischio: non è altro che il tempo in cui rimanete aperti
sul mercato rapportato alla durata della sessione. Per valori vicino
all’unità, il trading è più una malattia che una professione.

Equity line: è la curva cumulata dei profitti e dovrebbe rimanere
più lineare possibile, senza troppi alti e bassi per confermare una certa
regolarità sia di guadagni e quindi anche una certa solidità della
metodologia.

Statistiche operative: tenete conto delle vostre operazioni e
valutate le percentuali tra quelle vincenti e quelle perdenti.

Ratio average winning/losing: serve per avere sotto d’occhio la
gestione del rischio, questo indicatore dovrebbe essere almeno pari ad
uno, in maniera che per un 50% di operazioni vincenti il trader non perde
soldi. Per un valore pari a 2, ossia rischio uno per ottenere due, una
operatività come quella precedente permette al trader di guadagnare e
restare sul mercato.