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LETTERA A UN CONSULENTE FINANZIARIO

“Attraverseresti a piedi un fiume che ha una profondità media di 1 metro ma nel punto più profondo arriva a 5 metri?”

Caro consulente finanziario con queste parole Nassim Taleb nel suo libro Antifragile ci provoca per farci capire come il concetto di rischio può essere paragonato alla profondità massima di un fiume mentre i rendimenti sono più assimilabili alla sua profondità media. 

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TORNA LA FIERA DEI TITOLINI: DOPO LUNGO SILENZIO ECCO LA LISTA CALDA

profondobook

La stagionalità ha il suo perché e se Natale si avvicina le quotazioni mettono le ali. Eccoci dunque a parlare di un pungo di titolini che nei giorni scorsi e oggi hanno fatto faville. Ovviamente deve essere premesso che si tratta di titoli molto sottili che sono appetibili solo per i fanatici del genere e non certo per il padre di famiglia. State accorti che per entrare è facile ma quando i volumi si seccano poi per uscire si paga uno spread punitivo. E le oscillazioni di certi titoli sono esplosive: ma siccome siamo tutti maggiorenni ecco cosa bolle in pentola:

AMPLIFON: sopra 5 dovrebbe volare

AMPLIFON

BIALETTI: triangolo dopo esplosione di volumi, se riparte da cavalcare … ognuno per sé non la seguiamo ovviamente in portafoglio anche perché a livello fondamentale non è certo un titolo che brilla (ROE a -57% nel 2013 e ricavi stabili sul 2012).

bialetti

BREMBO: alla resistenza di 28 dovrebbe fermarsi e se uncina entriamo. Il titolo fondamentalmente non ha freni (ROE 2013 al 20% e ROI al 16%).

brembo

DEA CAPITAL: titolo sottilissimo, per lettori fanatici, ha rotto la resistenza di 1,6 euro usate volumi piccoli perché ha un controvalore scambiato oggi di 313.000

dea

DEL CLIMA: titolo sottilissimo, è ora sui massimi storici con break out di una lunga congestione orizzontale. Non lo inseriamo in portafoglio ma il suo prezzo target secondo il nostro modello DCF dovrebbe essere di 1,75 euro.

del clima

LA DORIA: sempre sui massimi sempre buona come il pane:

la doria

IN ATTESA DEI MERCATI CHE VERRANNO

Il percorso professionalizzante iniziato due settimane fa si sofferma oggi sull’importanza di mantenere certe regole. Spesso e volentieri il trader mosso da una mania di voler fare operazioni a tutti i costi, cerca segnali operativi anche quando il mercato di fatto non ne sta dando: ecco come in una situazione quale quella odierna, in cui si attendono notizie da oltre oceano e più precisamente future politiche monetarie della Fed, così come i dati sul Non Farm Payrolls di venerdì prossimo, i mercati sostanzialmente la “sostengono”. Spesso si commette l’errore di cercare segnali rialzisti o ribassisti di medio lungo periodo e di fare conseguentemente delle operazioni che hanno target troppo elevati rispetto a quello che il mercato potrebbe attualmente fare.

L’operatività che ne scaturisce si basa su presupposti sbagliati e per questo difficilmente riusciremo a ottenere risultati positivi. In questa fase l’optimum sarebbe quello di rimanere fuori dai mercati in attesa di sapere quali saranno le nuove politiche monetarie della Fed e i risultati dei dati macroeconomici. Nel momento in cui il trader fosse obbligato per esigenze economiche a fare operazioni, queste devono essere attentamente contestualizzate. Ecco allora che l’operatività che ne scaturisce sarà di più breve periodo, con target più vicini e stop adeguati. Nel momento in cui il mercato dovesse fare dei breakout, dovranno essere gestiti attentamente perché è più probabile che rappresentino un falso segnale piuttosto che una ripresa del trend o un’inversione dei precedenti. Sarà quindi più facile fare operazioni secondo le logiche di trading range, piuttosto che di trend following. Tutto ciò quindi porta il trader a preferire short sui massimi e long sui minimi, anziché attendere la rottura di supporti o di resistenze. Nel momento in cui il mercato dovesse dare ragione a tale view, i target dovranno essere molto stretti, per chiudere i conti e contabilizzare più velocemente possibile eventuali guadagni.

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Ecco allora che nell’analizzare il grafico a 15 minuti del giorno 30 luglio, le operazioni ottimali erano quelle di short su massimi con quantità inferiori, dal momento che ci troviamo in un piccolo trend rialzista, long sui minimi con quantità normali. Questo avrebbe permesso al trader di conseguire rendimenti anche in un mercato che si sta realizzando, per effetto di quell’attesa dei dati sopra citati.

Le giornate di trading quindi non sono tutte uguali. In giornate come questa in cui bisogna giocare in difesa, è importante massimizzare i segnali operativi che il mercato offre e accontentarsi di arrivare a target giornalieri più piccoli. Ci sono giornate invece in cui il mercato presenta un forte trend: è in quei casi che il trader dovrà cercare di massimizzare i profitti, anche al fine di poter affrontare giornate piatte come queste, senza dover per forza operare.

grafico TP