È proprio vero che il mercato si muove in modo casuale?

Ferve oggi il dibattito in merito al fatto che i movimenti di mercato
siano casuali o meno. Riuscire a stabilire se i movimenti di mercato siano
completamente casuali oppure si limitino ad includere un certo grado di
casualità attorno a una struttura non casuale significa stabilire se i
trading system abbiano o meno qualche probabilità di successo.

Innanzitutto, se i movimenti di mercato fossero realmente casuali, nel
senso più profondo del termine, non potrebbe esistere alcun sistema di
money management in grado di limitare le perdite e lasciar correre i
profitti. Stabilendo un obiettivo di profitto e uno stop loss, in un
rapporto che favorisca il guadagno, non si otterrebbe alcun risultato. In
un mercato perfettamente casuale uno stop loss tre volte più piccolo
dell’obiettivo di profitto verrebbe colpito tre volte più spesso. Non si
disporrebbe in alcun modo di un vantaggio e si concluderebbe un qualunque
periodo di operatività in perdita per effetto delle commissioni.

Nei miei esperimenti personali, ho provato per diversi giorni a operare
lanciando la moneta o il dado. Si tratta di un’idea che ho ripreso da William R.
Gallacher, nel libro Winner Take All, e sembra portare alle conclusioni
che andrò ora a esporre. Utilizzando questa strategia sono riuscito a
sfruttare diversi trend e a cavalcarli fino in fondo impiegando tutta una
serie di differenti tecniche di trailing stop una volta che il trend
superava il target di profitto. Sebbene i guadagni realizzati su queste
poche operazioni fossero estremamente profittevoli, lo stop veniva colpito
con una frequenza circa tre volte superiore a quella con la quale riuscivo
a raggiungere il target di profitto, se mi ponevo come obiettivo almeno il
triplo dello stop. Naturalmente la frequenza era di quattro volte
superiore se il rapporto rendimento/rischio era di 4:1.

Questo è probabilmente il motivo per cui la maggior parte dei trader
professionisti raccomanda di uscire dal mercato nel momento in cui ci si
rende conto che si sta comportando in modo casuale. In queste condizioni
infatti non si riesce a operare in modo efficace poiché l’unica cosa che
si riesce a ottenere è un aumento dei costi di commissione e una lunga
sequenza di operazioni in perdita.

Partendo invece dall’ipotesi che il mercato abbia una struttura
sottostante e che pertanto i suoi movimenti non siano del tutto casuali,
deve essere possibile identificare un’asimmetria dei risultati ovvero
riuscire a stabilire che le probabilità che il mercato si muova in una
direzione siano superiori a quelle che si muova nell’altra. In queste
condizioni i trader possono riuscire a sfruttare almeno una parte di
questi trend oppure cercare di prendere profitto, anche se in modo più
rapido, dai bruschi movimenti che si sviluppano in direzione contraria al
trend.

Sembra quasi banale e anacronistico ripetere che i trader riescono a
realizzare la maggior parte dei loro guadagni sfruttando i trend. Per
guadagnare bisogna riuscire a sfruttare qualcosa che sia assolutamente non
casuale per quanto riguarda i movimenti di mercato, ovvero qualcosa che
sostenga il trend del mercato e che sia diverso dalla pura e semplice
fortuna (caso). Se sul mercato si sviluppa un trend, si possono verificare
soltanto due eventi: la posizione viene chiusa sullo stop loss oppure si
riesce a realizzare un guadagno decente. Ammesso di riuscire a rimanere
sul mercato abbastanza a lungo (e lo scopo delle strategie di money
management è proprio quello di assicurarsi la permanenza più lunga
possibile in posizione, durante un trend), si potrebbe riuscire a
sfruttare il trend in modo corretto e realizzare così un guadagno netto.