Efficacia delle evolventi paraboliche nel lunghissimo periodo (art. 4)

L’efficacia dimostrata dalle evolventi paraboliche in relazione alla
ampiezza temporale di loro applicazione è assolutamente simile a quella
che si riscontra nella applicazione delle comune trendline nell’analisi
chartistica lineare. Non dobbiamo infatti dimenticare che le evolventi
paraboliche sono a tutti gli effetti da interpretarsi come una evoluzione
delle trendline delle quali conservano buona parte delle principi di
trading (pur se integrati con principi specifici delle evolventi
paraboliche e non applicabili nell’uso delle trendline e che su queste
pagine via via presentiamo).

Fatta questa osservazione di carattere generale dobbiamo dire che non vi
sono ampiezze temporali particolarmente adatte o particolarmente inadatte
alla applicazione delle evolventi paraboliche così come non si riconoscono
ampiezze particolarmente adatte o meno adatte per l’applicazione delle
trendline.

Da un punto di vista tecnico occorre solo osservare che un mercato
finanziario nel lungo periodo, diciamo su orizzonte temporali superiori a
5-6 anni, è meglio interpretabile con una sua rappresentazione su scala
logaritmica rispetto ad una scala lineare e conseguentemente anche le
evolventi paraboliche dispiegano una migliore capacità interpretativa
della reale dinamica del mercato finanziario se applicate a grafici di
ampiezza superiore 5-6 anni se questi sono rappresentati su scala
logaritmica.

Ciò che rende efficace l’applicazione di evolventi paraboliche sui vari
time scale, ma la stessa cosa la potremo certamente dire riguardo delle
trendline, riguarda la diversa sensibilità alla ampiezza dei movimenti che
si vengono presentare sul mercato da parte delle varie categorie di
operatori attivi sul mercato e che nel loro operare congiunto imprimono
effettivamente trend agli stessi.

Lavorando ad esempio sui derivati nell’operativa cosiddetta di trading
intraday, la variazione di 10 o 20 punti assoluti del future SP MIB 40 può
interessare alcuni operatori mentre ad esempio non interessa altri
operatori pur attivi sullo stesso mercato che richiedono il presentarsi di
escursioni superiori per intervenire nella apertura e chiusura delle
operazioni. Ne consegue quindi che l’applicazione di una evolvente
parabolica o di una trendline nel breve periodo interessa una certa parte
degli operatori e non interessa un’altra parte degli operatori.

La stessa cosa succede se si applicano questi strumenti interpretativi
della dinamica del mercato su orizzonti temporali molto lunghi dove gli
operatori interessati al riscontro che questi strumenti grafici possono
dare, in tema di individuazione dei trend di fondo, non sono più
certamente gli operatori intraday ma ad esempio possono essere i gestori
del risparmio gestito i quali viceversa hanno interesse di orientare la
loro operativa sulla base di indicazione che solo strumenti di lungo
periodo sanno fornire e certamente tra questi meritano un ruolo di
assoluto rilievo le evolventi paraboliche.

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Figura A/4/1) Indice Comit su scala logaritmica 1985 – 2005:
Segnalazione delle due inversioni di trend pluriennali.

Abbiamo un primo riscontro sulla efficacia di questa applicazione delle
evolventi paraboliche nel lunghissimo periodo esaminando ad esempio i due
segnali assolutamente chiari che le evolventi paraboliche in figura A/4/1
hanno fornito al mercato azionario italiano, qui rappresentato dall’indice
Comit su scala logaritmica, dal 1985 ad oggi.

Vediamo infatti come tutto movimento di ampio consolidamento intercorso
tra il 1985 e il 1995 e il successivo movimento di forte crescita dal 1995
al 2000 sia assai ben rappresentato dalla evolvente parabolica di supporto
blu e proprio alla violazione di questa evolvente parabolica di supporto
al Punto A sul finire del 2000 – inizio 2001, non avemmo dubbi nel
suggerire ai sottoscrittori di allora del TK’s Sentiment Outlook di uscire
da ogni posizione investita sul mercato azionario italiano.

Meno sicuri eravamo viceversa ad inizio del 2003 nel segnalare l’avvio di
un movimento positivo sul nostro mercato alla violazione della evolvente
parabolica convessa nera che è stata superata al rialzo al Punto B da dove
è partito il movimento fortemente positivo ancora tuttora in essere.

Le ragioni che ci inducevano ad una maggiore prudenza nel suggerire
l’apertura di posizioni lunghe nella primavera del 2003 erano da leggersi
in chiave intermarket per via di segnali non omogenei provenienti dai vari
indici azionari internazionali. Oltre a questa situazione intermarket si
deve tuttavia anche considerare il fatto che di norma l’avvio di un
movimento rialzista è sempre meno netto rispetto all’avvio di un movimento
ribassista e questo differente comportamento del mercato riflette
realmente l’atteggiamento degli operatori attivi sullo stesso.

Mentre infatti in presenza di chiari segnali quali la violazione di una
trendline di supporto o di una evolvente parabolica di supporto si possono
avere pochi dubbi nella esigenza di una immediata chiusura delle posizioni
lunghe, nella situazione opposta di violazione al rialzo di una trendline
di resistenza o di una evolvente parabolica di resistenza si ha un primo
importante segnale di possibile apertura di una posizione lunga che
richiede tuttavia conferme da parte di altre indicazioni provenienti dal
ricorso ad altri metodi di analisi tecnica.

Si vuole cioè dire che mentre a livello emotivo il presentarsi di un
segnale che porti alla chiusura delle posizioni non deve indurre alcuna
esitazione nell’operatore onde possa cogliere il profitto dell’operazione,
all’opposto per aprire una nuova posizione lunga si rende necessario
convincersi dell’avvio di un movimento positivo e la maturazione di questo
convincimento è talvolta più complessa e bisognevole di ulteriori giuste
conferme.

Con questa doverosa chiarificazione, che sarà ripresa in altri temi qui
presentati, non possiamo tuttavia non constatare l’assoluta efficacia
interpretativa della evoluzione del nostro mercato da parte delle due
evolventi paraboliche di figura A/4/1 e situazioni assai simili sono
ovviamente riconoscibili anche su indici settoriali del nostro mercato
così come anche su singoli titoli azionari nonché su ogni altro tipo di
mercati finanziario che risponda alla genuina contrapposizione della
domanda e dell’offerta di un bene soggetto a negoziazione.

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Figura A/4/2) Indice Comit su scala metrica 1985 – 2005: canale
parabolico regolare con formazione del movimento anomalo 1997 –
2001.

L’interpretazione della dinamica del mercato azionario italiano nel lungo
periodo, sempre basato sull’indice Comit, rappresentato tuttavia su scala
metrica in luogo della scala logaritmica ci avrebbe portato ad altre
indicazioni diverse da quelle viste in figura A/4/1 ma nondimeno pur
sempre molto interessanti.

Vediamo infatti in figura A/4/2, che rappresenta lo stesso indice Comit
visto in figura precedente qui su scala metrica in luogo della originaria
scala logaritmica, l’applicazione di una evolvente parabolica di supporto
transitante per i primi due punti di tangenza del grafico logaritmico
della figura precedente, comporta la creazione di una evolvente parabolica
blu che tende a crescere in misura molto inferiore, in relazione alla
crescita del mercato al quale è applicata, rispetto a quanto visto nella
sua applicazione sul grafico rappresentato su scala logaritmica.

Nondimeno anche in questo caso il tentativo di collocare una evolvente
parabolica sui minimi relativi formatisi nel 1986 e nel 1992 permette di
tracciare una evolvente parabolica di riferimento sulla quale creare un
canale parabolico regolare con apposizione della seconda evolvente
parabolica superiore tracciata sui massimi registrati dal 1985 al 1997 e
indicati in figura con i consueti rettagolini rossi.

Mentre in epoca recente si è potuto notare la formazione di un minimo
significativo nell’autunno del 2002 sul proseguimento di questa evolvente
parabolica inferiore o, per essere più corretti, sì è potuto meglio
riposizionare questa evolvente parabolica su questo nuovo punto
importante, negli anni compresi tra il 1997 e il 2002 il comportamento del
nostro indice ha riconosciuto due volte la presenza delle evolvente
parabolica superiore.

Vediamo infatti come il momento di forte flessione registratasi nel corso
del 1997 in coincidenza con la crisi del rublo russo, l’indice Comit si
sia arrestato esattamente al raggiungimento di questa evolvente parabolica
che fungeva ora il suo ruolo di supporto.

Qualche anno dopo, sul finire della 2001 – inizio 2002, il movimento di
recupero registrato dal nostro mercato a seguito della nuova flessione
prodottasi sui fatti americani del settembre 2001, si è nuovamente
arrestato al transito di questa evolvente parabolica che per la seconda
volta ha manifestato la sua efficacia nel permettere di interpretare i
macro movimenti che hanno caratterizzato nostro mercato nel loro
posizionamento sullo spazio prezzo-tempo.

L’ultima indicazione grafica che ci consegna il grafico A/4/2 è certamente
la presenza della evolvente parabolica blu che in qualche modo continua ad
accompagnare il movimento di crescita del nostro mercato. Non riteniamo
assolutamente che sussista alcuna condizione per pensare ad una flessione
del nostro mercato così sensibile e tale da portarlo alla violazione di
questa evolvente parabolica ma certo è che in caso di sua violazione essa
sarebbe da leggersi come un chiarissimo segnale di interruzione di un
ciclo di ordinata crescita che ormai dura da 20 anni.

Ancora una volta non abbiamo assolutamente la percezione del profilarsi di
questo movimento all’orizzonte ma qualora mai dovesse presentarsi fin da
ora possiamo immaginare le conseguenze che questo movimento potrebbe
comportare e che potrebbero essere certamente piuttosto rilevanti.

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Figura A/4/3) Rapporto di Cambio Euro –Sterlina 1985 –
2005: Ottima applicazione di diverse evolventi paraboliche ed efficacia
della “memoria lunga” delle evolvente parabolica blu.

Se da un lato la applicazione di evolventi paraboliche a mercati
finanziari di tipo azionario dispiega una elevata efficacia, e il caso del
mercato italiano ne è una prima valida testimonianza, si osserva che una
particolare efficacia di evolventi paraboliche applicate nel lunghissimo
periodo la si riscontra sia sull’andamento del prezzo di materie prime,
petrolio e oro in particolare, sia anche sul mercato valutario.

Una prima conferma di questa affermazione, in ordine alla efficacia delle
evolventi paraboliche sul lungo periodo applicate al petrolio la si è
vista nel lavoro introduttivo dove sono stati presentati dei grafici
dell’andamento del prezzo del petrolio Brent ben inserito all’interno di
un canale parabolico molto regolare di una decina di anni. In Figura A/4/3
è illustrato rapporto di cambio Euro –Sterlina dal 1985 – 2005 sul
quale sono applicate diverse evolventi paraboliche ognuna delle quali
presenta un contenuto segnaletico assai rigoroso ed interessante.

La prima evolvente parabolica meritevole di attenzione è quella rossa di
resistenza che è stata tracciata su dei picchi via via più bassi che il
rapporto di cambio ha presentato dal 1985 al 2000. La violazione di questa
evolvente parabolica da parte del cambio ha segnato l’avvio di una fase di
apprezzamento dell’Euro sulla Sterlina proprio sui valori minimi raggiunti
dal cambio nel corso del 2000.

La seconda evolvente parabolica particolarmente interessante è quella nera
di lunghissimo periodo che ha accompagnato il cambio nella ampia flessione
della Sterlina verso l’Euro (per il vero Marco Tedesco all’epoca)
prodottasi negli anni ’90 e che ha successivamente accompagnato anche
negli ultimi due anni. La netta violazione di questa evolvente parabolica
è da leggersi, ed è da noi letta nei nostri report previsionali, come
avvio di una nuova fase di netto rafforzamento della Sterlina nei
confronti dell’Euro.

La terza ed ultima evolvente parabolica meritevole di attenzione è quella
di resistenza quasi orizzontale di colore blu la quale presenta come primo
punto di tangenza il punto indicato con lettere A che testimonia un nuovo
caso in ordine alla efficacia della “memoria lunga” delle evolventi
paraboliche.

La verifica via via fatta sulla efficacia delle evolventi paraboliche
tracciate su questo rapporto di cambio accresce il valore interpretativo
della situazione attuale che ci porta quindi a confidare su una ulteriore
fase di apprezzamento della Sterlina nei confronti dell’Euro e proprio
l’incapacità di superamento delle evolvente parabolica di resistenza blu e
la avvenuta violazione delle evolvente di supporto nera di lungo periodo
creano i presupposti per confidare su questo movimento.

Pur con questo orientamento di fondo sarà in ogni caso certamente
necessario seguire giorno per giorno il reale movimento in atto su questo
mercato con la verifica saltuaria di queste evolventi paraboliche di lungo
periodo e con la ricerca di nuove evolventi paraboliche di più breve
periodo che sappiano dare segnalazioni su eventuale mutamento di questo
orientamento di fondo che con la applicazione di queste evolventi
parabolica di così lungo periodo si è potuto cogliere.