Efficacia delle evolventi paraboliche nel brevissimo periodo (art. 5)

Sebbene in questo lavoro si tenda a presentare prevalentemente grafici di
lungo periodo, diciamo dell’ordine di 2 – 3 anni, sui quali l’applicazione
di evolventi paraboliche dispiega un’elevata efficacia interpretativa del
trend in atto e, conseguentemente, un’altrettanto elevata efficacia
nell’individuare livelli di obiettivo dello stesso, si deve osservare che
questo strumento grafico, al pari di ogni altro, in linea di massima si
presta per qualsiasi orizzonte temporale.

Già abbiamo avuto occasione di riflettere sul fatto che la validità di uno
strumento grafico deriva dal seguito che esso riscuote fra gli operatori,
dal loro subordinare il proprio operato a ciò che percepiscono dal
grafico, dai segnali operativi che valutano, a prescindere dall’ampiezza
temporale considerata: è questo a condizionare l’evoluzione stessa del
mercato.

Ne consegue che, per esempio, i gestori di fondi che esaminano i mercati
su molti anni possono porre particolare attenzione ai segnali che sa
offrire un’evolvente parabolica nel lunghissimo periodo, ma lo stesso
concetto è in qualche misura valido anche per una comune trendline, capace
sovente di fornire interessanti indicazioni su grafici di lunghissimo
periodo rappresentati su scala logaritmica.

Diversa è chiaramente la situazione per un trader che opera nell’intraday,
il quale fa dipendere la propria operatività da considerazioni dedotte a
partire da grafici tracciati su un orizzonte temporale molto breve,
peraltro rappresentato con scansione temporale estremamente ridotta: e
tuttavia, ancora una volta, anche lui opera in base a quanto vede
rappresentato sul diagramma.

Anche in questo caso le trendline sono efficaci, e più ancora lo sono le
evolventi paraboliche, in quanto permettono di cogliere sia la tendenza in
atto, seppure di brevissimo periodo, sia anche, conseguentemente, di
individuare ragionevoli obiettivi di un suo esaurimento nello spazio
prezzo – tempo .

Il trader operante nell’intraday ha inoltre un vantaggio rispetto ai
gestori di lungo periodo: egli può sempre esplorare il mercato sul quale
opera con un orizzonte temporale più esteso di quello abituale; diciamo, a
titolo di esempio, passando dall’osservazione di tre giorni
all’osservazione di un mese, oppure da quella di un mese a quella degli
ultimi 12 mesi, ricevendone utili indicazioni aggiuntive. Questo sorta di
zoom retrospettivo non è altrettanto agevole operando su orizzonti
temprali molto estesi, di anni o addirittura decenni.

Per illustrare l’efficacia delle evolventi paraboliche nel brevissimo
periodo presentiamo in questo articolo alcuni grafici particolarmente
significativi, tratti dall’operatività sul derivato FIB, evidenziando un
approccio da noi seguito, e quindi consigliato nell’operare sull’intraday.

A questo proposito corre l’obbligo di una considerazione iniziale:
nell’impiego per il trading intraday le parabolic curves possono essere
confuse con le evolventi paraboliche. Sebbene alla differenza tra questi
due strumenti grafici sia dedicata una sezione monografica, accenniamo qui
al fatto che per essere realmente efficaci nel trading le parabolic curves
devono essere affiancate dalle evolventi paraboliche, in quanto si tratta
di strumenti sinergici.

Immagine1

Figura A/5/1 Future FIB interpretato con parabolic curves ed evolventi
paraboliche.

Vediamo a titolo di esempio in figura A/5/1 come l’applicazione delle
parabolic curves al FIB, qui rappresentate da segmenti di curve a tratto
pesante, avrebbero generato una serie molto elevata di segnali, alcuni dei
quali piuttosto interessanti, altri assolutamente inadeguati e in
definitiva soltanto dispersivi. Viceversa la lettura congiunta di
parabolic curves e di evolventi paraboliche permette di ottenere delle
sinergie segnaletiche decisamente valide a fini operativi.

Vediamo per esempio che al punto A, dopo che la parabolic curve ha
prodotto un ennesimo segnale di chiusura delle posizioni lunghe, anche
l’evolvente parabolica rossa di supporto è stata violata al ribasso,
confermando il precedente segnale. Una situazione assai migliore, in
termini di efficacia congiunta di parabolic curves e di evolventi
paraboliche, sì è presentata al punto B, laddove si è assistito a una
sostanziale contestualità segnaletica da parte dei due strumenti grafici.

Diversa è invece la segnalazione fornita al punto C dalla evolvente
parabolica che, dopo essere stata violata al ribasso, è stata in questo
punto violata al rialzo, consegnandoci quindi una segnalazione rialzista
molto potente; in questa circostanza le parabolic curves non hanno
prodotto alcuna indicazione.

In base a quanto rappresentato in figura A/5/1, sembrerebbe che
l’efficacia operativa delle parabolic curves sia assolutamente inadeguata,
e su questo fronte non vogliamo esprimere ulteriori giudizi, peraltro già
abbastanza intuibili dalla figura. Si tratta infatti di tarare
adeguatamente i parametri di generazione di questo strumento grafico; una
capacità non dissimile è peraltro richiesta, dobbiamo pur dirlo,
nell’individuazione dei punti ottimali di posizionamento delle due
evolventi paraboliche. Nondimeno il ricorso alle parabolic curves è
particolarmente utile nell’individuazione del punto ottimale di
collocazione del cosiddetto terzo punto di tangenza delle evolventi
paraboliche.

Nel trading intraday si vengono infatti spesso a creare situazioni in cui
il mercato presenta due punti particolarmente importanti sui quali fare
transitare una evolvente parabolica, ma non ne presenta un terzo
altrettanto significativo e convincente. In queste circostanze, talvolta,
il posizionamento del terzo punto di tangenza della evolvente parabolica
su una parabolic curves riesce ad offrire un contributo determinante
proprio in tema di adeguato posizionamento della evolvente parabolica; ci
limitiamo al momento a portare all’attenzione del lettore questa
osservazione, che sarà sviluppata nell’apposito tema.

Quanto all’operatività intraday, dal nostro punto di vista è sempre
indispensabile partire da una visione complessiva del mercato e, volendo
per esempio intervenire sul derivato dello S&P Mib 40 o anche su
quello del DAX, riteniamo consigliabile farsi dapprima un’idea della
situazione complessiva dei mercati europei, quantomeno esaminando la
situazione dell’indice Eurostoxx.

Meglio ancora sarebbe cercare di cogliere il sentiment presente sui
mercati azionari, seguendo un approccio intermarket del tipo di quello da
noi seguito ormai da anni ed espresso nell relazione del TK’s Sentiment
Outlook settimanale.

Immagine2

Figura A/5/2 Indice Eurostoxx a 60 minuti, maggio 2004 – ottobre 2005
interpretato con evolventi paraboliche
.

A titolo di esempio vediamo in figura A/5/2 l’interpretazione della
situazione attuale dei mercati azionari rappresentata dall’indice
Eurostoxx 50, qui costruito sulla base di una time frame di 60 minuti, da
noi considerato adeguato per poter leggere il trascorso storico
dell’indice negli ultimi 18 mesi circa.

In figura si osserva come l’indice dei mercati europei, bene orientato al
rialzo, abbia riconosciuto per alcune settimane la presenza della
evolvente parabolica rossa di resistenza, alla cui violazione ha messo a
segno una fortissima crescita, tale da condurre l’indice a rivisitare e
leggermente superare l’evolvente parabolica di resistenza blu di lungo
periodo.

In questa situazione si è venuta creare quella che è da noi chiamata
“situazione di ipercomprato temporaneo”, argomento cui è dedicato un
apposito tema e che ha comportato un rientro precipitoso dell’indice
all’interno della struttura ogivale formata dalle due evolventi
paraboliche della figura. Al momento in cui scriviamo l’indice è collocato
all’interno di questa struttura, e conseguentemente esprime una situazione
di sostanziale incertezza.

Immagine3

Figura A/5/3 Future S&P Mib 40 a 15 minuti di 6 mesi, da maggio
2005 ad ottobre 2005 interpretato con evolventi paraboliche.

Preso quindi atto di questa situazione di tendenza sul fronte del mercato
europeo, la lettura della situazione grafica del mercato azionario
italiano delineata in figura A/5/3 dal future S&P MIB 40, qui
rappresentato a 15 minuti, vede il nostro indice alle prese con un
interessante supporto esercitato da una evolvente parabolica di lungo
periodo che presenta delle similarità con quella vista nella figura
precedente.

L’applicazione di due semplici evolventi paraboliche ha permesso di
individuare con buona tempestività l’avvio di un trend rialzista sul
nostro derivato al superamento, al punto A, dell’evolvente parabolica
rossa di resistenza e l’applicazione della seconda evolvente parabolica
concava di colore blu ha segnalato con altrettanta immediatezza l’esigenza
di chiudere le posizione al rialzo sul nostro mercato alla violazione
avvenuta al punto B.

La situazione del nostro mercato, sempre rappresentato dal derivato, al
momento in cui scriviamo, sta riconoscendo il supporto esercitato dalla
evolvente parabolica di lungo periodo e questo elemento è da noi colto
come un segnale rialzista in funzione del quale attuare le operazioni di
trading di breve periodo.

A seguito quindi degli elementi emersi dalla lettura dell’indice Eurostoxx
– ma in realtà dovremo partire anche da più lontano, esaminando per
esempio l’indice MSCI in valuta di origine per avere un’idea di fondo del
sentiment dominante tutti mercati azionari mondiali, quindi passando a una
valutazione dell’indice Eurostoxx e infine giungendo al future del nostro
derivato – abbiamo maturato dentro di noi una sorta di
predisposizione a cogliere in maniera più convinta movimenti rialzisti
rispetto a movimenti ribassisti, situazione attuale, oppure a orientamenti
di segno contrario.

Con questa percezione sull’orientamento di fondo dei mercati azionari
possiamo ora vedere più da vicino come l’utilizzo delle evolventi
paraboliche permetta di effettuare una operativa sui derivati proprio nel
trading intraday, e per meglio descrivere un caso concreto riteniamo
interessante riportare all’attenzione del lettore alcune riflessioni fatte
in occasione di uno dei tanti seminari condotti “person to person
in passato, e dei quali abbiamo prodotto un’ampia documentazione.

Si precisa che alcuni dei grafici qui presentati sono creati mediante il
programma TradeStation – corredato del nostro indicatore algoritmico
ParVol-TS, che permette anche di operare in tempo reale con le evolventi
paraboliche e che si qualifica come un qualunque altro indicatore di
TradeStation – e anche con ParVol-32 che, a differenza ad esempio di
TradeStation, consente di produrre grafici con un elevatissimo numero di
barre, com’è possibile vedere nei diagrammi sopra esposti, cosa questa
assai utile in tema di analisi tecnica non lineare.

Riportiamo quindi in modo integrale quanto emerso nel seminario di lunedì
8 Aprile 2002, allorché, a seguito dell’esame della situazione complessiva
dei mercati sviluppato la sera precedente nella redazione del TK’s
Sentiment Outlook settimanale, emergeva una visione ribassista e
segnatamente in realazione al mercato italiano.

Operatività della mattinata di lunedì 8 aprile 2002

Premessa: in prima mattinata si erano aperte posizoni corte virtuali
sul FIB e si erano realmente acquistate opzioni put.

Verso le ore 10.45 di lunedì, il FIB aveva ormai violato al ribasso la
trendline di resistenza che indicavamo nella figura…, indubbiamente
un trend ribassista era a quel punto molto bene avviato. Un primo
obiettivo lo collocavamo al livello del minimo del 26 marzo, in zona
32.000 punti, livello già raggiunto; un secondo obiettivo era posto con lo
stesso criterio al livello di 31.900 – 31.850, in coincidenza del minimo
del 12 marzo.

Nel determinare questi obiettivi abbiamo dibattuto del loro valore
piuttosto relativo, delle fasi flettenti formate da precedenti minimi;
questi ultimi non sono infatti da considerarsi come veri e propri supporti ma
piuttosto come “prezzi sensibili” di cui tener conto per poi proseguire nel
trend in atto. In quest’ottica non ci si deve quindi precipitare a
chiudere le posizioni corte, qualora queste venissero raggiunte, ma
ci si deve limitare a reputarle potenziali resistenze per una successiva
eventuale fase rialzista, lasciando quindi tranquillamente correre i
profitti.

Durante la fase di regolare flessione vissuta in mattinata e nel corso
della quale continuavamo a rimanere con le nostre posizioni corte,
virtuali sul FIB e reali sulle opzioni put, abbiamo riesaminato la
situazione generale ricorrendo a un grafico a scansione temporale di 60
minuti e sul quale, oltre ad indicare con precisione la trendline di
supporto, diventata ora, dopo la sua violazione, di forte resistenza,
potevamo anche posizionare due evolventi paraboliche contrassegnanti un canale
parabolico di medio periodo (per il trading sul FIB).

Questo nuovo canale parabolico ci arricchiva non solo di una nuova view
generale del mercato ma anche di una serenità aggiuntiva che ci avrebbe
permesso di interpretare eventuali movimenti di poco conto come movimenti
di disturbo in un trend flettente piuttosto che come un fatto nuovo capace
di invertire il trend di medio periodo.

Il primo elemento che abbiamo osservato ritornando all’esame di breve è
stata la formazione della flag fortemente ribassista e quindi non potevamo
che rimanere sereni con le nostre posizioni corte. La miglior cosa da fare
al momento era andare alla ricerca, ancora una volta, delle più
promettenti e tempestive segnalazioni che la dinamica del mercato,
interpretata sia con trendline, sia con resistenze e supporti statici sia
con le evolventi paraboliche, poteva fornire.

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Figura A/5/4 Future FIB a 5 minuti interpretato con evolventi
paraboliche.

L’esame con il ricorso alle evolventi paraboliche forniva risposte molto
esaustive al riguardo. Vediamo infatti bene in figura A/5/4 come il
movimento in atto sul mercato del FIB alle ore 12 era assai ben descritto
da una sorta di ventaglio formato da due evolventi paraboliche, di cui una
di supporto e una seconda di resistenza.

Questa conformazione ci avrebbe permesso di attuare manovre di stretto
trading sul FIB con acquisti sul lato inferiore del canale e vendite sul
lato superiore, ma il nostro profilo di trading era diverso e meno
aggressivo: volevamo indicazioni convincenti di inversione del trend prima
di chiudere le posizioni, sia virtuali sia reali.

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Figura A/5/5 Future FIB a 5 minuti interpretato con evolventi
paraboliche.

Abbiamo approfittato dell’occasione per valutare la diversa efficacia
dell’apposizione delle evolventi paraboliche sui grafici candlestick, se
sui real body oppure sulle shadow, e abbiamo verificato che solitamente
nel primo caso si individuavano obiettivi formati da real body, nel
secondo obiettivi formati da successive shadow. In linea di principio
preferiamo comunque sempre posizionare le evolventi paraboliche sui real
body e non sulle shadow.

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Figura A/5/6 Future FIB a 1 minuti interpretato con evolventi
paraboliche.

Verso le 12.45 il mercato ha apparentemente iniziato a risentire della
pausa pranzo di alcuni trader, avviandosi infatti in un canale laterale
molto stretto e molto regolare. Prima di andare a colazione anche noi
abbiamo voluto rivedere la situazione della giornata tracciando
alcune evolventi paraboliche e osservando come la dinamica della mattinata
fosse stata assai ben descritta da una canale parabolico molto regolare
definito dalla evolvente parabolica rossa di resistenza e da quella di
supporto nera.

Andando a pranzo consideravamo che affinché l’eventuale fuoriuscita da
questo canale potesse essere percepita quale segnale rialzista era
necessario che si verificasse un deciso movimento di tendenza verticale,
mentre una fuoriuscita dal canale prodotta per semplice proseguimento del
movimento laterale non si sarebbe dovuta interpretare allo stesso modo, ma
piuttosto come un mero fatto meccanico dovuto al trascorrere del tempo.

Nell’applicazione dell’analisi tecnica discrezionale è infatti sempre
molto importante cercare di comprendere il reale comportamento degli
operatori attivi sul mercato e certamente una fase di movimento laterale,
per quanto possa comportare la fuoriuscita da un canale parabolico, non è
espressione di volontà direzionale, ma unicamente di un’inattività di
fondo: conseguentemente, ogni eventuale intervento in questo senso va
attentamente ponderato.


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Articolo realizzato grazie alla collaborazione di TK – Trading Knowledge. Per
ulteriori informazioni: http://www.tk-it.it