Il money management

«Penso sempre al perdere denaro come al contrario del fare denaro.
Non focalizzate l’attenzione sul fare denaro, focalizzate l’attenzione sul proteggere quello che avete.»
(Paul Tudor Jones)

Dall’esperienza di anni di formazione e d’interazione con centinaia di
trader ho scoperto che la vera differenza fra un trader vincente e uno
perdente sta spesso nelle diverse regole di money management. Uno dei
passi fondamentali per diventare trader part time di successo è quello di
disporre di un sistema di norme che indichino il modo corretto di gestire
il denaro, la sua allocazione ed il rischio massimo assumibile in ogni
operazione. Il trading è un’attività del tutto particolare, in cui le
perdite sono un elemento fisiologico ed ineliminabile: dunque il trader
profittevole non sarà colui che vanterà il miglior rapporto fra operazioni
in guadagno e in perdita, quanto piuttosto colui che combinerà la capacità
di chiudere rapidamente le operazioni in perdita con quella di rimanere
“ben agganciato” a quelle in guadagno. Possiamo paragonare le perdite a
delle piccole malattie che se prese in tempo non fanno grossi danni, ma
che se trascurate possono comportare delle serie complicazioni. Pensiamo a
un raffreddore: se immediatamente dopo la sua comparsa prendiamo
un’aspirina, probabilmente il tutto passerà in pochi giorni, se al
contrario lo trascuriamo, potrebbe diventare dapprima un’influenza, poi
una polmonite ed infine chissà mai cos’altro.

«Il modo più sicuro per raddoppiare il proprio denaro è piegarlo in
due e metterselo in tasca.»
(Woody Allen)

La scorretta gestione del denaro è, dicevamo, la ragione più frequente del
fallimento sui mercati finanziari Gli errori più comunemente commessi
sono:

  • investire troppo denaro in una singola operazione;
  • perdere il controllo di una posizione lasciando che una piccola
    perdita si ingigantisca.

Sappiamo che la matematica ci gioca a sfavore, nel senso che, se per
esempio intacchiamo il capitale del 20%, successivamente avremo bisogno di
realizzare profitti del 25% (e non più del 20%) per riportarci in pareggio. Via
via che la quota di capitale persa aumenta, aumenterà anche la difficoltà di
recuperarla: il profitto richiesto per colmare una perdita del 50% è del 100%,
per una perdita del 70% è del 233% e per ripianare una perdita del 90% avremo
bisogno di profitti addirittura pari al 900%. Il vero problema del money
management, è che non esistono regole universalmente valide, in quanto il grado
di sopportazione delle perdite varia da soggetto a soggetto. Il primo passo
sarà allora quello di capire quale sia il proprio livello di tolleranza al
rischio e di dotarsi di strumenti in grado di gestirlo

«Il denaro mostra vantaggi solo quando te ne separi.»
(Ambroise Bierce)

All’interno del libro Trading part time sono proposte diverse
metodologie di money management. Fra queste uno strumento di supporto
particolarmente utile è il Modello S.O.S. TRADER per l’allocazione
dinamica delle risorse. Questo sistema si basa sull’ottimizzazione ed il
continuo ribilanciamento di un portafoglio composto da due panieri: uno è
rappresentato dal “portafoglio trading” (più rischioso) e l’altro dal
“portafoglio difensivo” (meno rischioso). Si tratta quindi di un modello
“meritocratico”, in grado cioè di ribilanciare via via gli asset in
portafoglio “premiando” il trader (facendo affluire nella sua attività
maggiori risorse) solo allorquando questi si sia dimostrato costantemente
profittevole, e dunque in base ai risultati ottenuti. Attraverso tale
modello sarà possibile implementare l’attività con grande serenità,
evitando di intaccare significativamente il capitale e senza per questo
precludersi i benefici di eventuali risalite dei mercati. In definitiva
siamo di fronte a un criterio di gestione basato sullo scambio
“intelligente”, nel corso del tempo, tra due panieri: quando il
“portafoglio trading” produce buoni risultati, il modello si “carica”
sempre più ed in modo veloce della parte del paniere più rischioso;
all’inverso, quando il “portafoglio trading” produce risultati negativi il
modello si alleggerisce altrettanto velocemente, scaricando la parte a
rischio e sovrappesando il paniere meno rischioso. Di seguito due immagini
del Modello SOSTRADER al lavoro: nella prima sono messe a confronto le
performance del portafoglio difensivo, aggressivo e complessivo; nella
seconda viene mostrata l’evoluzione dell’asset allocation nei diversi
periodi sulla base dei risultati raggiunti.

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