Bande di Bollinger, le 15 regole fondamentali

Una delle più grandi soddisfazioni dell’aver introdotto uno strumento di analisi tecnica è osservare l’uso che ne fanno i vari utenti.

Sebbene esistano tantissime modalità operative basate sulle Bande di Bollinger, il riferimento ad alcune precise regole costituisce un’indispensabile guida al loro corretto utilizzo.

1 – Le Bande di Bollinger forniscono una definizione
relativa di massimi e minimi.

2 – Grazie a tale definizione relativa, è possibile mettere
in relazione l’azione dei prezzi con quella degli indicatori per arrivare
a ottenere precisi segnali di acquisto e vendita.

3 – Gli indicatori più adatti a svolgere tale compito sono derivati
dal momentum, dai volumi, dal sentiment, dall’open interest e da altri
dati di tipo intermarket.

4 – Poiché la volatilità e il trend sono parte integrante delle
Bande di Bollinger e pertanto la loro analisi per la conferma dell’azione
dei prezzi non è necessaria.

5 – Gli indicatori utilizzati in congiunzione con le Bande di
Bollinger non dovrebbero essere basati sulle medesime regole costruttive.
Ad esempio, mentre è lecito utilizzare un indicatore di momentum in
congiunzione con un indicatore di volume, non è affatto detto che
l’utilizzo simultaneo di due differenti indicatori di momentum produca
risultati migliori.

6 – Le Bande di Bollinger possono essere utilizzate anche per
identificare con grande precisione specifiche formazioni grafiche come i
minimi a “W” e i massimi a “M”.

7 – I prezzi possono letteralmente “camminare sulle bande”, sia su
quella superiore che su quella inferiore.

8 – Il fatto che si manifesti una chiusura al di fuori delle bande
costituisce un segnale di continuazione e non di inversione, come numerosi
sistemi di breakout di successo testimoniano.

9 – I parametri convenzionali di 20 periodi per la media mobile e
di due deviazioni standard per il calcolo dell’ampiezza delle bande sono
effettivamente “convenzionali”. I parametri effettivi per un determinato
mercato o per un determinato time frame possono essere differenti.

10 – La media utilizzata potrebbe non essere quella migliore per
l’identificazione degli incroci prezzi-media. Si ritiene piuttosto che il
suo migliore impiego sia costituito dalla descrizione del trend di medio
termine.

11 – Se il numero di periodi della media mobile viene aumentato, si
dovrebbe fare altrettanto con il numero di deviazioni standard, mantenendo
la seguente proporzione: 2 deviazioni standard per la media a 20 periodi;
2,5 per la media a 50 periodi e così via. Analogamente, se la media viene
accorciata, si utilizzeranno ad esempio 1,5 deviazioni standard per una
media a 10 periodi.

12 – Le Bande di Bollinger sono basate su una media mobile semplice
poiché il medesimo tipo di media è utilizzato nel calcolo della deviazione
standard. Tale scelta si fonda sul desiderio di mantenere coerenza tra i
vari strumenti utilizzati per la costruzione delle Bande.

13 – Siate cauti nell’esprimere ipotesi di tipo statistico basate
sull’utilizzo della deviazione standard per la costruzione delle Bande.
Nella maggior parte dei casi il campione utilizzato per la costruzione
delle Bande stesse potrebbe risultare statisticamente poco significativo.

14 – Gli indicatori possono essere normalizzati tramite il %b, in
modo da eliminare valori limite prefissati.

15 – Infine, i contatti tra i prezzi e le bande vanno considerati
per ciò che effettivamente sono: “semplici contatti” e non segnali. Un
contatto dei prezzi con la banda superiore NON implica necessariamente un
segnale di vendita, così come un contatto dei prezzi con la banda
inferiore NON deve essere considerato come segnale d’acquisto in sé.

Titolo: Il trading con le bande di Bollinger
Autore: J. Bollinger

 

Per ulteriori approfondimenti:

Tutorial gratuito sulle Bande di Bollinger (in lingua inglese) http://www.bollingerbands.com/services/bb/intro.php

Seminario completo sulle Bande di Bollinger (2 DVD, in inglese)
http://www.bollingerbands.com/products/bbdvd.php