Introduzione alle medie mobili

L’applicazione delle medie mobili ai prezzi degli strumenti finanziari
costituisce una delle soluzioni più immediate per seguire con un semplice colpo d’occhio l’evoluzione delle quotazioni senza farsi ingannare dai movimenti più bruschi che, pur influenzando momentaneamente il grafico, non hanno la forza per modificarne la tendenza di fondo.

La base sulla quale poggia il concetto di media mobile è quello di trend, la cui prima definizione, applicata ai mercati finanziari, risale a
Charles Dow, considerato uno dei padri dell’analisi tecnica. Le medie
mobili sono uno strumento insostituibile per depurare il grafico da quegli elementi erratici che rischiano di distrarre l’osservatore, restituendogli un’immagine sintetica e molto più lineare rispetto alle quotazioni sottostanti.

Una media mobile, come dice la parola stessa, si muove di giorno in giorno e per calcolarla è necessario eliminare il primo numero della serie e aggiungerne uno nuovo alla fine. Quindi, se si desidera calcolare una media mobile delle chiusure su quattro giorni è necessario, alla chiusura di oggi, aggiungere il prezzo alla serie ed eliminare il prezzo di chiusura di quattro giorni fa. Da quanto esposto derivano alcune regole delle quali tenere conto:

  • quanto più lungo è il dominio della media mobile tanto più tempo dovrà passare per poter iniziare a rappresentare la media stessa;
  • quanti più elementi sono presenti nella serie tanto meno reattiva sarà la media.

In pratica, una media mobile a 20 giorni sintetizza in ogni momento il
valore medio delle ultime 20 sedute di contrattazioni e ciascun prezzo
peserà per 1/20 della serie. Quest’ultima, evidentemente, subirà dai nuovi dati un’influenza minore rispetto a quella che subirebbe se la serie fosse solo di quattro o cinque giorni.

La figura seguente illustra un grafico accompagnato da due medie mobili di differente dominio temporale, rispettivamente 50 e 200 giorni. Anche a colpo d’occhio si nota che la media più breve (50 giorni) reagisce più
prontamente rispetto a quella più lenta.

media mobile

media mobile

Questo concetto ci conduce immediatamente al cuore del problema: la reattività della media mobile e la scelta del dominio ideale.

Lunghezza del dominio temporale e reattività sono infatti due grandezze correlate negativamente (all’aumentare della prima diminuisce la seconda) e questo elemento fa sì che la scelta del dominio temporale corretto sia determinante per l’attendibilità dei segnali operativi forniti dall’indicatore.

Tuttavia, la facilità di costruzione e la possibilità di ottenere segnali
operativi netti in funzione dell’interazione fra i prezzi e la loro media
hanno fatto di questo indicatore lo strumento tecnico di gran lunga più utilizzato dagli analisti. Esse sono infatti al tempo stesso un indicatore e un sistema di trading completo anche se ben lungi dall’essere infallibile.

Il maggior pregio delle medie mobili è rappresentato dalla loro capacità di smussare le evoluzioni del titolo restituendo all’osservatore una visione più chiara del trend sottostante.

Indipendentemente dal tipo di media e dalla sua durata, si assume che il trend sia impostato al rialzo se i prezzi su muovono al di sopra della media mobile e che sia invece impostato al ribasso in caso contrario. Ne consegue che quando i prezzi incrociano al rialzo la media viene generato un segnale d’acquisto che si trasforma in segnale di vendita quando invece i prezzi attraversano dall’alto verso il basso la linea della media. La scelta che diviene a questo punto cruciale è quella del dominio temporale poiché i frequenti incroci tra prezzi e media, tipici dei mercati non direzionali, possono dare luogo a molti falsi segnali. In realtà, proprio a causa di questi problemi, l’utilizzo delle medie mobili nei sistemi di trading si è evoluto con strategie caratterizzate da più medie con dominio temporale differente in modo da conferire loro una reattività diversa.

Due medie, pertanto, creano un sistema che prevede un acquisto nel momento in cui quella più reattiva, con dominio più breve, incrocia al rialzo quella meno reattiva e una vendita in caso contrario. L’incrocio
rialzista, definito “Golden cross”, spesso dà luogo a forti rialzi mentre
l’incrocio ribassista, definito “Devil cross”, sancisce l’inizio di trend
discendenti, come illustrato di seguito.

media mobile

media mobile

Tuttavia, anche se l’utilizzo di due medie riduce il numero di falsi
segnali tipico dei sistemi prezzo-media, va sottolineato che tali
strategie trovano la loro migliore applicazione nei mercati in grado di
esprimere forti trend.