Fra le più affascinanti teorie legate all’analisi dei movimenti
dei prezzi, c’è sicuramente l’insieme degli studi derivanti dalla celebre sequenza numerica di Fibonacci. Nell’opera
Liber abaci, il Libro dei calcoli, Leonardo Fibonacci (1170 ca. –
1250 ca.) presentò una particolare sequenza di numeri che doveva
risolvere particolari problemi matematici. A secoli di distanza, la storia della scoperta di questa serie di numeri si mescola alla leggenda, ma è un dato di fatto che si tratti di una sequenza numerica delle interessanti proprietà. Caratteristica di ogni numero della serie
è quella di essere il risultato della somma dei due precedenti. La
sequenza è infatti la seguente: 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89,
144, 233, per proseguire così all’infinito. Il primo aspetto
che risulta evidente è che a partire da numero 2, vale la
proprietà indicata: il numero 3 è infatti il risultato di 1+2,
così come 5 è la somma di 2+3 mentre l’8, a sua volta,
risulta dalla somma di 3+5 e così via. Dopo i primi quattro valori,
inoltre, il rapporto tra un numero della serie e quello che lo precede
tende a 1,618 mentre l’analogo rapporto, calcolato però tra un
numero e il seguente tende a 0,618.