LEZIONI SULLO SHORT INTEREST

Ci sono diversi numeri che controllo prima di far trading, che sia long o short. Uno di questi è lo “Short Interest” (a volte chiamato anche “short float”).

Di cosa si tratta? 

Lo “short float” è la percentuale di azioni di qualsiasi compagnia, che sono state vendute short. Ci sono degli short in quasi tutte le aziende. Per esempio, ammettiamo che una compagnia abbia immesso nel mercato 100 milioni di azioni e che 2 milioni di queste siano short, lo short interest è del 2%.

Ci sono molte risorse dove poter trovare questi numeri: di solito io utilizzo www.finviz.com o www.shortsqueeze.com, e inserisco l’azione che mi interessa.

Per la mia esperienza, uno “short float” in una percentuale compresa fra l’1 e il 4% è assolutamente normale, e non porta nessun tipo di messaggio. Una volta che supera questa barriera (come ad esempio ha fatto Boeing), presto attenzione: se supera il 10% vedo partire un allarme rosso.

Lo short viene effettuato da pochi professionisti dei mercati, ed è il motivo per cui i numeri sono così bassi: quando lo short interest cresce oltre il 10%, mostra che la massa sia interessata. Non è normale che tutti vendano short, sono in un territorio che non conoscono: e se l’azione in cui hanno mostrato interesse cominciasse a salire, cosa pensate succederebbe? 

Il panico

Certo, avete ragione: comincerebbero a farsi prendere dal panico e a chiudere le posizioni: e come si chiude uno short? Comprando! E quindi significa che un’azione con un alto “short interest” sono ad alto rischio di acquisto per via del panico.

Se acquistate un’azione con uno short interest alto, ed è presente l’acquisto da panico, sarà una buona operazione per voi. Se vendete short un’azione, ed è presente l’acquisto da panico, vi farete male. Questo è il motivo tale per cui non vendo mai short azioni che mostrano uno short interest maggiore del 10%!

Il rally

Questo tipo di operatività non garantisce un rally: a dire il vero, l’azione potrebbe continuare a “cadere” e gli short-seller continuerebbero ad avere profitto. Ma il rischio di una ripartenza contraria, violenta, è sempre presente. Io faccio sempre il paragone con il mettere nel proprio garage dei contenitori con della benzina: probabilmente non succederà nulla di male, ma basta anche solo una piccola scintilla e il garage esploderà!

Tesla (TSLA) ha avuto uno short interest del 30% mentre io stavo avendo un seminario a Tallinn, nello scorso settembre. Ho avvisato tutti di non fare del trading short su Tesla. Io ho fatto trading long su TSLA: l’incredibile rally da -300 a +900 è stato guidato dagli short-seller presi dal panico. Hanno dovuto acquistare per poter coprire le loro operazioni short, e questo ha spinto l’azione che ha generato nuovo panico in chi ancora era dalla parte short, e quindi il rally si è auto sostenuto. La prova la trovate nello short interest di Tesla di questo periodo: è appena sotto il 18%, che riflette la diverse uscite dovute al panico dei short seller.

Per chiudere, vi suggerisco di controllare sempre lo short interest in ogni azione che pensate di acquistare: fatelo diventare parte della vostra routine. Vi aspetto al prossimo articolo!

Dr Alexander Elder

SpikeTrade.com