Conoscere i meccanismi della preapertura

I meccanismi della preapertura restano ancora sconosciuti ai più. Molti
trader attendono l’inizio delle contrattazioni per iniziare a operare e
solo pochi cercano di sfruttare il prezzo di apertura come una buona
occasione per entrare nel mercato, long o short. In molti casi invece
riuscire ad aprire una posizione prima dell’inizio della fase continua
costituisce un bel vantaggio. Una volta che il mercato apre non resta
infatti che chiudere il trade. Molto spesso gli scambi dei primi secondi
dopo le 9:05 sono molto vantaggiosi perché il prezzo si muove molto
rapidamente in una sola direzione. La conseguenza è che, se non si è già
in posizione, non si riesce a fare niente o comunque non si riesce a
sfruttare appieno il movimento.

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Uno dei tanti esempi lo si può trovare nel grafico a 1 secondo di
Finmeccanica. Il prezzo di apertura fissato a 21,36 non viene più battuto
durante la contrattazione continua. Da lì la quotazione inizia a scendere,
senza nessun rimbalzo, fino a 9,12 valore toccato alle 9:09:31. La
migliore posizione l’ha conquistata soltanto chi è stato capace di aprire
uno short in preapertura.

Se è vero che tutta la fase che precede l’inizio della contrattazione
continua, che va dalle 8:00 alle 9:01, come detto, è ancora a conoscenza
di pochi, un numero ancora minore di trader sa come funziona il cosiddetto
minuto random che va dalle 9:00 alle 9:01 che chiude la preapertura. In
quel minuto ogni titolo chiude in un secondo casuale che cambia ogni
giorno.

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Unicredito, Eni e Intesa S.Paolo chiudono in secondi diversi all’interno
dell’ultimo minuto random. Ciò significa che, ad esempio, su Unicredito in
quella giornata è stato possibile inserire o revocare un ordine fino al
diciassettesimo secondo oltre le 9.

Il fatto che non si sappia quale sia l’ultimo secondo nel quale sia
possibile inserire o revocare un ordine potrebbe far pensare che sia molto
difficile, se non addirittura impossibile, conquistare una buona posizione
nel book al momento opportuno. In effetti dopo le 9 non c’è mai la
certezza che il proprio ordine venga accettato dal mercato. L’ultimo
secondo potrebbe scattare anche alle 9:01:01. Come si procede, allora? Non
rimane che andare per tentativi: fino a quando l’ordine viene accettato
(invio o revoca) si opera e si cerca di ottenere la migliore posizione
possibile. Il discorso potrebbe risultare chiaro solo a chi conosce le
modalità di fissazione del prezzo di apertura. Come si faccia a
entrare nel mercato in questa fase delle contrattazioni è un discorso
molto lungo e complesso. In questa sede, ci si chiede, invece, perché
Borsa Italiana abbia deciso di adottare un meccanismo a prima vista
perverso e diabolico. Sembra che non ci sia nessun controllo sui propri
ordini e ciò ovviamente potrebbe scoraggiare molti trader a operare in
questa fase. L’intento di Borsa Italiana invece è stato quello di
migliorare le cose rispetto a com’erano in precedenza. I trader più
anziani (di militanza sul mercato) si ricordano che la fase continua
iniziava alle 9:30 e la preapertura andava dalle 8:00 alle 9:15. Ciò
significava che l’ultimo secondo della preapertura era fissato, per tutti
i titoli, alle 8:14:59. Tutti gli operatori, di conseguenza, tentavano di
inserire o revocare i propri ordini in quell’ultimo secondo, proprio per
conquistare la migliore posizione all’ultimo momento, oltre il quale più
nulla sarebbe cambiato. Una delle maggiori difficoltà, infatti,
dell’operatività in preapertura, è quella di entrare nel mercato a un buon
prezzo sperando che questo non cambi. Dalle 8 alle 9:01 l’inserimento
degli ordini fissa in ogni momento il prezzo teorico di apertura che
diventa definitivo soltanto al termine della preapertura. Se questo
termine è noto, è chiaro che tutti tenteranno di inserirsi all’ultimo
momento quando si è praticamente sicuri che il prezzo non cambierà. Ciò
che invece accadeva era l’esatto contrario. Il grande flusso di
ordini che arrivava a mercato in quell’ultimo secondo faceva molto spesso
cambiare completamente la situazione vista fino a un attimo prima.
In particolare ci si trovava di fronte a molti “giochetti” antipatici,
fatti dai trader più scaltri. Un semplice esempio può aiutare a capire di
cosa si sta parlando.

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In questo momento il prezzo di apertura è 29,30 perché l’ordine di 5.000
pezzi al meglio in vendita, indicato con lo zero, va a colpire la proposta
sul primo livello di 2.000, anch’esso al meglio, e la seconda di 3.000
azioni al livello successivo a 29,30. Siccome non ci sono altre proposte
di prezzo che si sovrappongono, l’apertura è fissata a 29,30. 29,30 è
l’ultimo prezzo al quale le proposte presenti nel book si toccano ed è
pertanto questo il prezzo di apertura. Si supponga di essere alle 9:14:58. È
evidente come una semplice revoca faccia cambiare completamente aspetto a
questo book. In particolare chi ha posizionato l’ordine al meglio in
vendita, che è quello che determina il prezzo di apertura, potrebbe
decidere di revocarlo all’ultimo momento (appunto all’ultimo secondo).
Che cosa accadrebbe? Il book assumerebbe questo aspetto:

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Da un momento all’altro il prezzo di apertura diventerebbe 29,50, poiché
ora l’ordine che fissa il prezzo è quello in acquisto al meglio di 2.000
azioni che va a colpire il primo livello in vendita, appunto a 29,50. Il
fatto è che questa strategia potrebbe essere premeditata. Se la revoca
dell’ordine al meglio in vendita di 5.000 pezzi venisse fatta nell’ultimo
secondo disponibile, non si lascerebbe a nessuno la possibilità di fare
una contromossa. Ma perché un operatore dovrebbe pensare di fare una cosa
del genere? È chiaro che chi ha inserito l’ordine al meglio in vendita di
5.000 pezzi non ha realmente intenzione di vendere a 29,30. Tutt’altro: ha
invece intenzione di aprire una posizione short a 29,50, dove si è
precedentemente piazzato con un altro ordine! Con un semplice calcolo, un
po’ di tempismo e molta esperienza, trade di questo tipo, specie sui
titoli minori, in cui il book è spesso scarno di proposte, diventano
giochi da ragazzi, spesso molto proficui. Dopo la modifica degli orari,
non conoscendo quale sia l’ultimo secondo disponibile per inserire o
revocare un ordine, non è più possibile attuare questa strategia. Bisogna
anche ricordare che Borsa Italiana vieta questo tipo di operazioni. Il
regolamento del market abuse parla chiaro: non si possono inserire ordini
se non si ha la reale intenzione di comprare o vendere. Siccome
l’intenzione è molto difficile da dimostrare in modo da punire i
colpevoli, mi sembra che la soluzione trovata da Borsa Italiana sia buona
e accettabile, anche se non consente al trader di sapere quale sarà il
prezzo di apertura fino a quando non scatta l’ultimo secondo random. La
conseguenza è che dopo le 9:00 più nessuno bleffa. Chi lo fa, lo fa a suo
rischio e pericolo. È per questo che nell’ultimo minuto bisogna procedere
per tentativi fino a quando il mercato accetterà gli ordini di acquisto,
vendita o revoca.