Tendenza al superamento dei disturbi da parte dei canali (art. 11)

Il concetto di canale parabolico in tema di analisi chartistica non
lineare ha un significato molto chiaro e molto importante. Il canale
parabolico rappresenta infatti il trend generale di fondo caratterizzante
il mercato in uno spazio di tempo relativamente lungo rispetto al tipo di
operativa seguita: esso può essere fatto certamente di mesi, ma più ancora
di anni, per più utilmente fornire un supporto efficace alla operativa End
of Day della durata di alcune settimane; potrà essere altresì di alcune settimane
come base di riferimento per fornire attendibili indicazioni per un’operatività
intraday.

È nell’ordine delle cose che in un periodo così lungo, sempre in
relazione all’operativa in questione, possano riversarsi sul mercato shock
esterni, tali da creare momentanee turbative al regolare evolversi del
mercato, al superamento delle quali tuttavia il mercato riprende il suo
trend di fondo rappresentato dal canale parabolico e quindi tende ad
andare a riposizionarsi all’interno del canale parabolico stesso che ha
temporaneamente abbandonato durante l’assorbimento dello shock esterno.

Questa tendenza manifestata dai mercati di tornare a riportarsi
all’interno dell’alveo di un canale parabolico, precedentemente abbandonato in ragione degli eccessi dovuti a situazioni di particolare euforia o di particolare
depressione, altro non è che una trasposizione in termini grafici dei
comportamenti umani degli operatori presenti sui mercati.

È infatti nella natura umana tentare di rimuovere dalla propria memoria
momenti particolarmente negativi (che in termini di comportamento dei
mercati finanziari si traducono in fasi di forti flessioni), così come, per converso,
attribuire una importanza limitata a situazioni di vita che comportano
fasi di eccessiva euforia.

Passate queste fasi particolarmente positive o negative la natura umana
tende cioè a tornare se stessa, con i piedi per terra, e proprio questo
essere se stessi, da parte degli operatori dei mercati finanziari, li
induce a memorizzare il trend di fondo dell’insieme dei mercati rimuovendo
appunto gli eccessi sia positivi sia negativi.

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Figura B/5/1 – Titolo Lottomatica: canale parabolico con la formazione di
due movimenti di disturbo al rialzo.

Un chiaro esempio della tendenza al riconoscimento di un canale parabolico
regolare e di abbandono degli eccessi, qui fatti di eccessiva euforia, è
rappresentato dal comportamento del titolo Lottomatica, molto bene instradato al rialzo all’interno di un canale
parabolico parallelo molto regolare.

Nondimeno Lottomatica ha visto sia alla fase iniziale della sua formazione
sia anche ad inizio 2005 due situazioni di euforia tali da
produrre quei due picchi che hanno portato il titolo a fuoriuscire
momentaneamente dal canale parabolico parallelo caratterizzante il
movimento di fondo.

In base alla lettura di questo grafico è immediata la percezione della
diversa importanza che si deve attribuire al contenuto informativo rappresentato
dalla permanenza nel canale, indicante effettivamente la tendenza di fondo della
crescita del titolo, rispetto a quella da assegnarsi ai segnali di momentanea euforia visti in
quei due momenti.

Per meglio dire, mentre i segnali di euforia sono da interpretarsi come
segnali aventi un loro peso nella decisione di aprire o chiudere posizioni sul mercato, la percezione del movimento di graduale
crescita rappresentato dal canale parabolico è da considerarsi un’informazione assolutamente importante per poter confidare sulla
prosecuzione della crescita e sul conseguente mantenimento delle posizioni
lunghe aperte sul titolo.

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Figura B/5/2 – Indice Nikkei 2000 – 2005: Canale parabolico ogivale
di indecisione formato da due evolventi paraboliche con assorbimento di un
movimento di disturbo.

La capacità di superare momenti di euforia o di depressione da parte dei
mercati finanziari non sempre è così chiara e così facilmente spiegabile a
livello grafico come abbiamo visto a riguardo del titolo Lottomatica.

In altre situazione i mercati al raggiungimento di livelli di particolare depressione – a titolo di esempio il livello di 9400 punti da
parte dell’indice Nikkei della figura B/5/2 – possono ingenerare uno stato di
desolazione nei trader tale per cui l’ipotesi di ulteriori movimenti ribassisti viene quasi istintivamente scartata.

Si produce una sorta di alterità difensiva in relazione al fenomeno osservato, e si tende ad allontanarlo, quasi che esso nulla più potesse
sul comportamento della massa degli operatori.

Dopo aver assistito a due rimbalzi dell’indice Nikkei in zona 9400 punti,
indicati in figura dai primi due punti a sinistra, alla terza visitazione
di questo livello era forte il convincimento di tutti i trader
che potesse verificarsi una formazione di un triplo bottom con conseguenti
implicazioni rialziste.

Al presentarsi della rivisitazione per la terza volta di questo punto,
viceversa, il mercato azionario giapponese ha continuato a manifestare
debolezza, che a questo punto veniva interpretata dalla globalità dei trader come irrazionale, diremo quasi “incongrua”, e dunque
meno pericolosa.

A partire dall’estate del 2003 l’indice del mercato giapponese si è
nuovamente posizionato, e a questo punto in modo stabile, sopra questo
livello, 9400 punti, e da lì in avanti si è mosso con una tendenza rialzista
fino a giungere recentemente al superamento del livello di 12.200 punti
con conseguenti implicazioni fortemente rialziste.

Questa chiacchierata sul verosimile comportamento degli operatori attivi
sul mercato giapponese nella fase di forte flessione ci porta a
considerare quella fase come un qualcosa di assolutamente atipico, di
anomalo, di estraneo all’ordinata evoluzione, anche ribassista, del
mercato giapponese e come tale non accettato dagli operatori dei quel mercato
azionario.

Nel valutare quindi la situazione contingente gli operatori del mercato nipponico
considerarono il regolare movimento del mercato a prescindere da questa
azione di forte disturbo che, pur avendo creato opportunità di trading di
breve periodo e anche occasione di perdite, non ha mutato il trend di
fondo del mercato.

Per quanto evidenti, queste considerazioni le possiamo fare solo ora a
posteriori ma d’altra parte è pur vero che solo ora serve fare queste
considerazioni per poter valutare il quadro complessivo del mercato
azionario giapponese ad oggi. Questo mercato ha vissuto questa forte
azione di disturbo successivamente rimossa dalla mente degli
operatori del mercato e quindi non più in grado di esercitare alcun effetto sulla
dinamica attesa del mercato. Questo è quello che conta.

In ogni caso in una successiva scheda dedicata alle “Segnalazioni
di situazione di ipercomprato (ipervenduto) temporaneo e definitivo”
ritorneremo a trattare l’insorgere di movimenti particolari
sui canali e in quella occasione evidenzieremmo l’utilità di percepire
taluni movimenti anche quando questi sembrano ormai tramontati e non più
utili a fornire alcuna indicazione operativa.

Si rifletterà sul fatto che alcuni movimenti non permetteranno di cogliere
specifiche piccole opportunità di trading di breve periodo esattamente sui
minimi o sui massimi relativi ma per converso consentiranno di cogliere il
profilarsi di trend di lungo periodo: una segnalazione certamente non
meno importante della prima.

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Figura B/5/3 – Indice Eurostoxx Settore Industriali 2000 –2005:
Canale parabolico parallelo formato da due evolventi paraboliche con
assorbimento di un movimento di disturbo.

Situazioni simili a quella considerata con riferimento al mercato
azionario giapponese sono molto frequenti sui vari mercati e tutte quante
presentano l’aspetto comune di un trend di fondo sostanzialmente armonico, a dispetto dei vari e molteplici movimenti di distrurbo.