2. I fondamenti delle candlestick

Questo articolo illustra come le candlestick siano utilizzate per
individuare sia i trend sia i punti di inversione mediante il
riconoscimento dei pattern.

Abbiamo visto nell’articolo precedente la costruzione delle candlestick,
che sono rimaste per lo più sconosciute al mondo occidentale del trading
fino alla comparsa sulla scena di Steve Nison, che ha avuto il pregio di
pubblicizzarle, traducendole in un linguaggio occidentale.

Le candlestick si basano sui cinque metodi di Sakata, che tratteremo in un
prossimo articolo; esse evidenziano, tramite il colore del real body, le
tensioni che si generano tra compratori e venditori. Se il real body è
bianco, o vuoto, i compratori hanno il controllo delle negoziazioni, e il
prezzo salirà. Viceversa se il real body è nero, o pieno, sono i venditori
ad avere il controllo, e il prezzo scenderà.

Un elemento aggiuntivo fondamentale delle candlestick è la ripetività dei
pattern, la cui efficacia diventa sempre più proficua man mano che se ne
approfondisce la conoscenza. L’apprendimento delle candlestick può essere
assimilato a quello di una lingua. Inizialmente si imparano le parole, poi
le frasi, poi si impara a leggere, poi si va in crisi quando uno straniero
ci rivolge una domanda, e noi non comprendiamo pressoché nulla oppure,
peggio, non siamo in grado di rispondere. Delusione, sfiducia,
abbattimento. Ma se riusciamo a superare con costanza questo periodo,
arriva quello che io chiamo “il momento magico”; lo straniero vi fa una
domanda, voi non la traducete mentalmente in italiano, non rispondete
mentalmente in italiano, non traducete la risposta nella lingua straniera;
ma comprendete la domanda e rispondete direttamente in lingua.

Per le candlestick è la stessa cosa; prima di tutto possono essere
assimilate alla lingua con cui il mercato ci parla delle reazioni
psicologiche degli operatori; inizialmente avremo difficoltà a seguirne
gli sviluppi, indi arriverà il “momento magico” in cui saremo in grado di
individuare anche i pattern più complessi.

Dobbiamo riconoscere che attualmente sul mercato cominciano a essere
disponibili software diversi che evidenziano i pattern candlestick; qui
torna a galla la raccomandazione di verificare le regole di
interpretazione dei pattern adoperate dagli sviluppatori dei software.

Il “momento magico” può essere definito come la capacità di saper leggere
un grafico candlestick nella sua totalità, identificando i trend e le
interrelazioni dei prezzi. Ma per arrivare a questo punto bisogna partire
dai fondamentali.

Abbiamo già visto che le candele al rialzo sono le candele bianche o le
candele vuote; le candele al ribasso sono le candele nere o le candele
piene; il range di prezzo fra l’apertura e la chiusura è il real body; i
range di prezzo esterni all’apertura e chiusura sono la upper shadow e la
lower shadow.

Una candlestick doji ha i valori dell’apertura e della chiusura molto
vicini; una candlestick true doji ha i valori dell’apertura e della
chiusura uguali; la candlestick doji invia un segnale di congestione o di
debolezza del mercato e di incertezza sulla direzione del trend; il real
body delle candlestick funge da supporto o resistenza.

grafico candlestick

grafico candlestick

Pirelli & C. grafico Candlestick con compressione daily. Esempi di
candele doji.

Tre sono i fattori importanti di cui tener conto quando si effettua una
analisi candlestick. Essi sono:

Dimensione (Size). Evidenzia la forza del movimento. Un incremento delle
dimensioni delle candlestick è sintomo di accelerazione del trend, una
diminuzione evidenzia una frenata del trend; una candlestick lunga mostra
maggiore forza di una candlestick corta.

Configurazione (Pattern, Shape). La forma della candlestick (e della
configurazione) determina il tipo di pattern, il possibile segnale di
trading, e la direzione del trend potenziale.

Ubicazione (Location). Laddove si forma il pattern può fornire
informazioni preziose circa potenziali movimenti futuri del mercato e
possibili segnali di trading.

grafico candlestick

grafico candlestick

Autogrill. Grafico candlestick con compressione daily. Dimostrazione di
come l’ubicazione del pattern possa fornire indicazioni diverse. L’harami
top, figura di inversione, dell’inizio maggio segnala bene l’inizio di un
trend al ribasso, mentre i due harami bottom, della fine di maggio, non
segnalano l’inizio di un trend al rialzo, al massimo la fine di quello al
ribasso. I pattern harami, sia top sia bottom, saranno illustrati in uno
dei prossimi articoli.

In ogni caso ricordiamo che “il trucco” è quello di non concentrarsi
unicamente su un pattern specifico, ma di verificare possibili conferme
tramite “la lettura dell’intero grafico”.

Riepilogando, in questo articolo abbiamo iniziato ad illustrare le
candlestick per individuare sia i trend che i punti di inversione. Abbiamo
visto l’opportunità di approfondirne la conoscenza, e abbiamo illustrato
alcuni parametri di cui tener conto durante l’analisi.