Lezione 7 – Previsioni personalizzate

In questa lezione vedremo in che modo usare Excel per individuare il verificarsi di nostre ipotesi, più o meno valide, basate sull’andamento del mercato azionario. In particolare, risponderemo alle seguenti domande:

    • come possiamo individuare rapidamente – in una tabella di grandi dimensioni – i dati che, in base a una nostra impostazione personale, accomunano diversi titoli?
  • Come possiamo personalizzare le nostre ipotesi e visualizzarle tutte contemporaneamente?

 

A costo di sembrare noiosi, precisiamo ancora una volta che qualunque tipo di previsione non può essere considerato valido per ottenere facili guadagni in Borsa: l’abilità del trader si basa principalmente su ponderati e responsabili ragionamenti, considerando attentamente centinaia di “modelli” possibili.

Previsioni attendibili

Nel mercato azionario il successo di un trader è strettamente legato, oltre che alla fortuna(!), anche alla capacità di compiere previsioni che gli consentano di operare nel modo più opportuno, a seconda se il mercato è in rialzo o in ribasso.

In linea di massima, infatti, qualunque sia la fase del mercato è possibile guadagnare (ma anche perdere…): non esiste – né potrebbe esistere – una fase del mercato in cui guadagnare è più facile che in altre fasi. Un abile trader dovrebbe arricchirsi sia in fase toro sia in fase orso: il problema è sempre quello di comprare e vendere nei momenti definibili più favorevoli in base a precise impostazioni teoriche.

Fare previsioni rimane quindi il nocciolo della questione che, nel caso specifico del mercato azionario, non sempre è legata alla solidità di una certa azienda o al successo commerciale dei prodotti che fabbrica. La salita o la discesa di un titolo – spesso legate a cause del tutto indipendenti da parametri che a prima vista dovrebbero essere prioritari – lascia infatti sconcertato chi si avvicina per la prima volta al mercato azionario. Allo stesso modo, non si può restare indifferenti di fronte alle dichiarazioni di abilissimi trader che affermano di basare le proprie (spesso azzeccatissime) previsioni sulle fasi lunari o su fenomeni meteorologici. Molti contadini, del resto, operano ancora oggi in modo del tutto analogo, e senza destare scandalo: guai, per esempio, a seminare durante i giorni di luna calante o in altre circostanze più o meno fantasiose, scientificamente non dimostrabili, ma tutte dannatamente valide.

Da questo punto di vista, pertanto, ognuno è libero di individuare condizioni a suo parere favorevoli per comprare o vendere. Il problema, se mai, è verificare costantemente l’attendibilità statistica delle ipotesi, attribuendo una validità quanto meno empirica.

Tanto per fare un esempio – e lasciando da parte facili ironie sull’attuale situazione in cui versa il calcio italiano – vediamo in che modo operano i giocatori del Totocalcio da quando i computer possono offrire un valido contributo nella compilazione delle schedine basate sui cosiddetti “sistemi”.

Riferiamoci al caso più banale, in cui le tre squadre ai primi tre posti giocano in casa con altrettante squadre, poste però all’estremo opposto della classifica. In questo caso è relativamente facile fare un pronostico attribuendo la vittoria alle prime tre squadre. Con la situazione prospettata, infatti, la probabilità che risulti una sconfitta contemporanea delle tre squadre è praticamente nulla. Ne consegue che, dalle combinazioni 1-2-X, è ragionevolmente corretto escludere tutte le colonne che, nello sviluppo di un sistema, presentano 2-2-2. Analogamente, è ragionevole escludere anche la contemporanea sconfitta di due sole delle tre squadre, con la conseguenza della eliminazione delle colonne in cui figurano le combinazioni 2-2-X, 2-2-1, 2-X-2, 1-2-2… e così via. Creando opportuni modelli, e soprattutto servendosi di computer capaci anche di compilare le schedine da giocare, è possibile escludere dalla giocata decine e decine di colonne, con conseguente risparmio dei costi e aumento delle probabilità di vincita.

Sembra, anzi, che la validità di una tale impostazione abbia consentito, sul finire degli anni ’80, una sistematica realizzazione di vincite in quantità talmente elevate che il pur cospicuo montepremi, che caratterizza il famoso “13”, diviso per un numero sempre maggiore di vincitori, risultava più modesto con il passare del tempo, decretando una disaffezione anche da parte dei più ostinati giocatori del Totocalcio.

In definitiva, le previsioni – benché difficili – sono però possibili, a patto di individuare un metodo, scientifico o empirico poco importa, che si dimostri valido.

Dalla teoria alla pratica

La figura 1 si riferisce a una situazione volutamente semplicistica, per di più contenente valori non realistici delle azioni prese di esempio. Come al solito, cliccando qui è possibile scaricare lo spreadsheet cui la presente lezione si riferisce. Nelle righe da 11 a 17 sono presenti le azioni di sei titoli bancari, relative alla chiusura di due giornate consecutive, denominate “Prima” e “Dopo”. In corrispondenza, le celle della colonna D determinano la variazione percentuale, positiva o negativa a seconda dei casi.

In questa prima fase si suppone che l’investitore desideri valutare la validità di una sua ipotesi, sulla cui origine (e validità) non ci soffermiamo nemmeno. Egli ritiene di aver scoperto che è il momento di vendere alcuni titoli (non necessariamente appartenenti all’elenco citato) se l’andamento positivo di un certo gruppo di azioni si verifica in contemporanea con l’andamento negativo di altri titoli e per di più in presenza di una relativa stabilità di un terzo gruppo.

Inutile dire che non è questa la sede per stabilire se è corretto definire “stabile” il (vasto) intervallo compreso tra -2,07 e 1,3! Ricordiamo tuttavia che i valori riportati nello spreadsheet sono puramente esemplificativi e che, comunque, potranno essere variati dal lettore apportando le correzioni desiderate.

In definitiva, si tratta di individuare, giorno dopo giorno, se la situazione che si presenta alla chiusura della giornata è quella ipotizzata. Nonostante si tratti di soli sei titoli, la situazione è abbastanza complessa da valutare “a mano”: figurarsi in presenza di una ventina di titoli da tenere sotto controllo.

 

Immagine 01

 

Ma andiamo avanti: il nostro ipotetico investitore ritiene di aver individuato comportamenti molto simili tra vari titoli, che ha quindi suddiviso in gruppi. Al primo appartengono Bilbao, Intesa, Fideuram; al secondo Desio e ancora Fideuram; al terzo gruppo nuovamente Desio oltre che Carige e Lombarda.

Il nostro trader ha scoperto che il momento migliore di agire (per esempio, acquistare un certo titolo, magari appartenete a categoria totalmente diversa, come gli Energetici) si verifica quando, contemporaneamente, si verificano le seguenti condizioni:

  • i titoli delle azioni del primo gruppo hanno registrato un incremento superiore all’1,2%.
  • i titoli del secondo gruppo hanno subito oscillazioni comprese tra il -2,07% e il +1,3%
  • i titoli del terzo gruppo hanno subito una flessione superiore all’1,35%

Per evitare di ripeterci, vi consigliamo di consultare le lezioni precedenti in cui abbiamo descritto sia il modo di applicare nomi alle celle, sia la formula per la determinazione della variazione percentuale.

 

La funzione logica “E” (AND)

In questa lezione ci soffermiamo sul concetto di “condizione”: la contemporaneità di situazioni si implementa, in Excel, ricorrendo alla funzione logica AND (tradotta in italiano con “E”). In pratica, dobbiamo “tradurre”, nel linguaggio di Excel, un comando simile al seguente:

“Considera il valore contenuto nella cella D2, denominata “Salita_1”. Se succede che, nel medesimo istante, entrambi i contenuti della cella D1 (denominata “Bilbao”)  e della cella D13 (denominata “Intesa”) superano il valore contenuto in Salita_1, vuol dire che siamo in presenza della situazione ipotizzata. In caso contrario, ovviamente, la situazione non è quella prevista ”.

Vediamo di sintetizzare il comando:

“Considera VERO il momento in cui le celle Bilbao e Intesa hanno subito un incremento superiore al valore di Salita_1; FALSO in caso contrario”.

La “traduzione” in Excel è la seguente:

= E ( Bilbao > Salita_1 ; Intesa > Salita_1 )

…in cui il segno uguale (=) indica a Excel che ciò che viene dopo è una funzione, da calcolare; “E” significa, appunto, “contemporaneamente” e il segno di punto e virgola (;) separa le due condizioni che desideriamo si verifichino nel medesimo istante; il segno maggiore (>) è, infine, di facile interpretazione. Semplice capire che possiamo aggiungere altre condizioni: basta separarle dal punto e virgola e racchiuderle tutte tra due parentesi. La cella B19 dello spreadsheet di figura 1 contiene infatti…

= E ( Bilbao > Salita_1 ; Intesa > Salita_1 ; Fideuram > Salita_1 )

…perché coinvolge le tre celle che rappresentano le variazioni percentuali dei titoli cui si riferiscono.

 

Nidificazioni di funzioni

La funzione logica “E” può solo rispondere con un messaggio VERO oppure FALSO: tocca a noi – come vedremo prossimamente – il compito di interpretare tali risposte.

Ciò che ora vogliamo evidenziare è la possibilità di “nidificare” più funzioni logiche, una all’interno dell’altra. Nella formula vista prima, infatti, imponiamo di verificare soltanto se un certo valore è maggiore di un altro (cella B19). Basterà invertire il segno, minore (<) invece di maggiore (>), per considerare valori inferiori (B21). Come fare, invece, per accertare se un certo valore è compreso all’interno di due valori (B20), minimo e massimo?

Semplice: basterà riferire il medesimo valore (per esempio, Fideuram) prima al minimo (Discesa_2) e poi al massimo (Salita_2):

= E (Fideuram > Discesa_2 ; Fideuram < Salita_2)

La condizione presente nello spreadsheet è un po’ più complessa perché coinvolge contemporaneamente due titoli azionari:

=E(E(Fideuram>Discesa_2;Fideuram<Salita_2);E(Desio>Discesa_2;Desio<Salita_2))

Nonostante sia ovvio, precisiamo che il risultato VERO si ottiene se tutte le condizioni sono insieme soddisfatte: è sufficiente che una sola di esse sia falsa perché il risultato globale dell’elaborazione sia FALSO. La stessa cosa per eventuali nidificazioni: basta che, all’interno di una decina di condizioni, ve ne sia una sola non soddisfatta per generare FALSO.

 

Riepilogando

Verificando il contenuto delle celle B19, B20 e B21 (vedi figura 1) sarà possibile individuare i momenti in cui la nostra fantasiosa ipotesi si è verificata. La figura 1 dimostra chiaramente che la situazione è valida solo per i titoli del gruppo 2 (notare VERO in B20 e FALSO nelle altre due). Dal momento che abbiamo deciso di intervenire solo in presenza di tre messaggi contemporanei VERO, il momento non è favorevole.

 

Immagine 02

 

Ben diversa è la situazione della figura 2, in cui le condizioni sono rispettate.

Concludiamo con alcune precisazioni in merito al contenuto di varie celle, che rendono il modello proposto abbastanza versatile, ma soprattutto veloce da personalizzare e verificare:

  • il contenuto delle celle da D2 a E4 può essere modificato con estrema rapidità: basta cambiare i valori minimi e massimi (attenti alle congruenze!) per automatizzare istantaneamente l’intera procedura.
  • È possibile aggiungere altri titoli senza modificare la struttura esistente.
  • Nel caso in cui si vogliano raggruppare diversamente i vari titoli in elenco non è necessario cancellare le condizioni relative a quelli già esistenti (righe 19, 20 e 21) ma è sufficiente aggiungerle.
  • Per chiarezza e comodità, aggiungete altre righe (alle già visibili 2, 3 e 4) da usare come promemoria per i raggruppamenti ipotizzati. Il loro contenuto è infatti di puro testo e non altera le elaborazioni impostate.
  • I valori di incremento e decremento (celle da D2 a E4) non necessariamente devono essere considerati “a coppia” per applicare la funzione logica E; ciò è dimostrato dalle formule presenti in B19 e B21 .

 

Per il download dei file citati nell’articolo clicca qui.