Trader o investitore?


Vincere con l'Intermarket Analysis
Lo specialista del trading
autore:Guppy Daryl

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Il dilemma

È opinione comune che la principale differenza tra trading e investimento
sia dovuta alla durata di ogni trade. Il trader punta al breve termine,
restando in posizione per pochi giorni o settimane. L’investitore punta al
lungo termine, restando in posizione per mesi o anni. Questa definizione,
anche se popolare, è erronea e impedisce all’investitore di imparare dal
trader.

Il trader cavalcherà il trend al rialzo, come l’investitore, per molti
mesi e, mentre il trade è profittevole, non ha alcuna premura di vendere.
La vera differenza tra il trader e l’investitore consiste nel modo in cui
essi affrontano l’esposizione al rischio di mercato.

L’investitore

L’investitore abitualmente valuta il rischio prima dell’acquisto dei
titoli e si focalizza sull’analisi e sulla selezione degli stessi. Spesso
impiega molto tempo nella selezione del titolo migliore. Egli preferisce i
metodi di ricerca fondamentali, peraltro importanti, analizzando le quote
di mercato, le attività della società, la qualità del gruppo dirigente e i
report finanziari. Al termine di questo processo decisionale,
l’investitore acquista il titolo scelto, dopo di che ritiene di potersene
anche dimenticare, poiché ritiene che la parte più difficoltosa
dell’investimento (trovare il titolo più appropriato) sia ormai alle
spalle.

L’investitore normalmente ritiene di avere effettuato la scelta giusta.
Egli è preparato ad accettare qualsiasi rialzo o ribasso, perché è
convinto che queste siano piccole fluttuazioni di prezzo. Quando il trend
al rialzo si evolve in maniera incontrovertibile in un trend al ribasso,
egli resta comunque in posizione perché è convinto dell’efficacia della
propria analisi.

Il trader

Il trader segue un approccio diverso. Egli non abbandona mai l’analisi del
titolo e della società e impiega il suo tempo nella ricerca delle
opportunità di trading. Egli può utilizzare gli stessi metodi di analisi
dell’investitore, oppure può seguire le conclusioni derivanti da tipi
diversi di analisi. La differenza rispetto all’investitore non risiede nel
come egli sceglie i titoli, ma nel come li gestisce dopo che li ha
acquistati.

Il trader è conscio che il momento del massimo rischio si presenta subito
dopo l’acquisto del titolo. Egli sa che il mercato ha forza sufficiente
per annullare i suoi profitti, o addirittura distruggere il suo capitale
di investimento. Il trader accetta la prova del mercato, e accetta anche
la risposta che il mercato fornisce. Se il movimento del mercato non
collima con la sua analisi, il prezzo continuerà ad essere spinto al
ribasso.

Sfortunatamente per noi, in un qualche mercato che potremmo frequentare,
potremmo essere derubati da un ladro; per proteggerci, restiamo vigili,
magari tenendo in continuazione la mano sul portafoglio. A prescindere da
quanto ci si prepari, si sa che vi è una probabilità di essere derubati,
per cui si presta un’attenzione supplementare.

Il mercato finanziario è un luogo pericoloso, perché ci può alleggerire
molto rapidamente del nostro capitale faticosamente guadagnato. Dobbiamo
essere pronti a proteggere sia il nostro capitale che i nostri profitti, e
quindi agire di conseguenza. E questo il trader lo capisce benissimo. Egli
sa che il rischio reale nel mercato arriva dopo l’acquisto di un titolo,
per cui è sempre pronto a recuperare i suoi soldi e correre via (dal
mercato) al primo segno di pericolo.

Conclusione

La differenza principale tra il trader e l’investitore è data non tanto da
quanto a lungo intendono restare in posizione su un titolo, ma da come
reagiscono quando il prezzo scende, cominciando a erodere i profitti o,
peggio, distruggendo il capitale. Il trader incamera al più presto il
profitto, o una piccola perdita, per uscire immediatamente dal mercato.

L’investitore intelligente fa la stessa cosa, il che non richiede sempre
una decisione rapida. I trend principali normalmente declinano lentamente,
per cui l’investitore dispone di molti giorni, talvolta settimane, per
vendere. Nell’aprile 2004 era chiaro che il trend al rialzo dell’indice
del mercato di Shangai era ormai finito. Un investimento da 1.350 a 1.750
aveva generato un ritorno del 30%. Gli investitori ebbero a
disposizione sei settimane da quando l’indice mostrò i primi sintomi di
debolezza fino a quando il trend al rialzo tracollò.
Chi avesse
ritardato troppo a lungo la vendita avrebbe perso la maggior parte dei
profitti.

L’investitore è convinto che la sua scelta dei titoli sia stata corretta e
spera che sia il mercato ad avere torto, per cui resta in posizione. Al
momento in cui è sempre più chiaro che il trend al rialzo è finito,
l’investitore ha ormai perso una porzione così grande del suo profitto, o
peggio, del suo capitale, da avere addirittura paura a vendere. Egli non
può permettersi di accollarsi la perdita, per cui resta in posizione,
sperando che un giorno essa torni ad essere profittevole.

L’investitore potrà agire meglio sul mercato se imparerà come il trader
gestisce il rischio di mercato, quando un trade, o un investimento, è
aperto. Entrambi hanno lo stesso obiettivo, trarre profitto da prezzi
crescenti. Il trader lo raggiunge gestendo in maniera attiva il suo trade.
L’investitore lo raggiunge gestendo attivamente il suo investimento a
prescindere dai movimenti del prezzo. Quanto a lungo essi intendano
restare in posizione non ha nulla a che fare con il trarre profitto da
prezzi crescenti.