Indicazioni di trading fornite dai Broadening Channel (art. 10)

Vi sono due ragioni principali che spingono un mercato finanziario ad
invertire la tendenza in atto: la prima è un lento mutare del sentiment
complessivo degli operatori, solitamente causa di inversioni graduali; la
seconda è l’improvviso sopraggiungere si shock esterni, che determinano
inversioni repentine.

L’interpretazione grafica di queste situazioni con i canali creati in base
alle evolventi paraboliche si traduce, nel primo caso, nella generazione
di canali che seguono il nuovo trend in modo assolutamente armonico
– come osservato per esempio a riguardo del titolo Acea (vedi
articolo 7, fig. B/1/3) – oppure che subiscono progressivi allargamenti
con il passare del tempo.

Il secondo caso è contraddistinto invece dalla generazione di canali via
via restringentisi, sintomatici dell’attesa da parte degli operatori del
sopraggiungere di qualcosa capace di produrre un mutamento dell’armonica
evoluzione della tendenza in atto e dalla conseguente propensione di questi ultimi
verso un’operatività sempre più frenetica, con l’effetto di originare
particolari trend ben descrivibili dai canali parabolici acuti analizzati
nel precedente articolo.

In linea generale si può infatti affermare che il restringimento di un canale
parabolico indica un sempre più marcato avvicinamento delle correnti in
acquisto alle correnti in vendita, necessariamente foriero di una forte
direzionalità del mercato. Possiamo cioè aggiungere che, seppure
all’interno di un’ottica di trading di breve periodo, tutti i trader si
muovono nel solco di un trend di fondo ben impostato, chiaramente
percepito e descritto da un regolare canale parabolico di tipo parallelo
o, più ancora, di tipo acuto.

Il presentarsi invece di un progressivo allargamento del canale parabolico
indica una divergenza più marcata tra le correnti in acquisto e quelle in
vendita, e questo venir meno di una visione unidirezionale complessiva
produce l’effetto di uno sbandamento del mercato, cagionandone una
difficoltà interpretativa che nessun tipo di canale, sia esso lineare o
parabolico, può efficacemente sormontare.

Nel corso di tali evenienze risulta pertanto evidente la necessità di
ricorrere ad altri sistemi di interpretazione della dinamica del mercato,
anche se appare assolutamente incontrovertibile che un trend poco chiaro
non può essere in nessun caso chiaramente interpretabile. Ma vediamo
quel ch’è possibile fare, quel che ci si può attendere facendo ricorso a
qualche caso reale di studio ed a qualche accorgimento operativo ben
congegnato.

Immagine1

Figura B/4/1 Indice Settoriale Comunicazioni dell”Indice Comit 1999
– 2005: ampliamento del canale parabolico.

L’indice settoriale dei titoli delle comunicazioni dell’Indice Comit, che
già è stato oggetto di riflessioni in ragione del suo elevato
rispetto di molti principi di analisi tecnica, nel corso del 2002 –
03 ha manifestato un ampliamento del canale parabolico molto regolare che
lo aveva guidato nella forte flessione dai massimi del 2000, da leggersi
come espressione grafica di un minore interesse degli operatori
sull’indice settoriale.

Il comparto dei titoli delle comunicazioni aveva infatti destato molto
interesse per via della fortissima crescita registrata tra il 1993 e il
2000, periodo durante il quale, ricordiamolo, il settore è cresciuto del
600%; analogamente interessò molto gli operatori negli anni della profonda
flessione prodottasi tra il 2000 e il 2002, durante i quali subì un calo
del 65% rispetto ai valori massimi.

Come visibile in figura B/4/1, questa fase di forte flessione dell’indice
settoriale delle comunicazioni era inscrivibile all’interno di un canale
molto regolare che accompagnò la discesa con grande puntualità. È tuttavia
da notarsi che la regolarità con cui l’indice riconosceva le evolventi
paraboliche delimitanti il canale era sintomo di un certo interesse sui
titoli del settore sia da parte di operatori che intendevano trovare il
momento ottimale per poter entrare con nuove operazione di stretto trading
al rialzo – confidando su un’inversione del trend allora fortemente
orientato al ribasso – sia da altri che viceversa ricercavano il
momento più propizio per poter uscire dalle posizioni ingessate sui titoli
del settore.

I primi attendevano il raggiungimento da parte dell’indice settoriale
dell’evolvente parabolica inferiore per poter effettuare i loro acquisti,
i secondi attendevano all’opposto il raggiungimento dell’evolvente
parabolica superiore o, per meglio dire, attendevano un chiaro segnale di
incapacità dell’indice di sopravanzarla, per poter liquidare le loro
posizioni lunghe.

Dopo circa tre anni di questa situazione – valida certamente per
piccole operazioni di trading ma decisamente pessima per coloro che erano
entrati in acquisto durante la formazione della bolla speculativa –
e cioè a dire a partire dal 2003, l’indice ha interrotto il suo regolare
movimento discendente ed ha iniziato ad oscillare in maniera anche
piuttosto rilevante e all’apparenza del tutto irrazionale, alternando
quindi fasi di flessioni a fasi di crescita.

In quell’epoca, tuttavia, gli operatori che avevano seguito con molta
attenzione la fase di flessione dell’indice, proprio ora che il comparto
dimostrava segni di ripresa si erano tendenzialmente allontanati dal
mercato, e infatti il corso dell’indice settoriale è stato decisamente meno
rigoroso rispetto al passato e non più interpretabile da nessun canale
parabolico particolarmente regolare.

Possiamo anzi dire che l’eccessiva divergenza prodottasi tra le evolventi
delimitanti il canale abbia inficiato la validità dello stesso, denotando
un sostanziale disinteresse degli operatori sul comparto, sotto un certo
profilo del tutto comprensibile dopo tre anni della feroce flessione
registrata dal titoli telefonici dell’epoca.

Possiamo quindi concludere che l’ampliamento del canale parabolico
corrisponde a una minore attenzione da parte degli operatori e ad un
progressivo venir meno dei convincimenti di direzionalità che avevano
caratterizzato il mercato finanziario all’epoca dell’avvio della
formazione del canale parabolico stesso, quando il procedere di
quest’ultimo era assai più regolare e la fluttuazione dei prezzi
contenuta.

Nella descrizione del comportamento dell’indice settoriale dei titoli
delle comunicazioni si è osservato come nel momento in cui larga parte
degli “operatori” (termine in questo contesto assai improprio) deteneva
ancora ragionevolmente posizioni in forte perdita sul comparto, essa abbia
progressivamente ridotto il proprio livello di attenzione sul mercato, il
quale beffardamente ha iniziato a muoversi con orientamento rialzista.

Questa situazione non è per nulla inconsueta: si tratta semplicemente
della brutale risposta che i mercati finanziari danno in termini di
sostituzione di player; quando una categoria di operatori si disinnamora
completamente di un mercato per via delle forti perdite accusate, una
nuova categoria di operatori si presenta con energie e
fondi nuovi e riesce a beneficiare dei bassi prezzi raggiunti.

Sappiamo di non dire assolutamente nulla di nuovo, ma sappiamo anche di
dire qualcosa che non sempre è ben metabolizzato da coloro che operano sui
mercati azionari. Operare sui mercati azionari significa sempre dover
compiere un elevato sforzo di interpretazione della situazione in atto,
cosa inscindibilmente connessa con un contestuale sforzo teso a
comprendere il comportamento degli operatori presenti in quel momento.
Frequentemente leggere un grafico sotto diverse sfaccettature permette di
cogliere segnali interessanti che viceversa potrebbero sfuggire ad una
lettura univoca. Vediamo un caso concreto con riferimento al titolo
Pininfarina.

Immagine2

Figura B/4/2 Titolo Pininfarina 2002 – 05: ampliamento del canale
parabolico.

La lettura grafica del comportamento del titolo Pininfarina raffigurato in
figura B/4/2 e compiuta mediante l’applicazione di due evolventi paraboliche
illustrava dal 2003 e fino all’inizio dell’estate 2005 una situazione di
assoluta incertezza, da leggersi in base ad una conformazione piuttosto
atipica che vedeva in sostanza una sorta di struttura diametralmente
opposta alla struttura ogivale ma al pari di quest’ultima sempre di
indecisione.

Mentre infatti nella struttura ogivale si è in presenza di una evolvente
parabolica superiore convessa e di una inferiore concava, qui ci troviamo
nella situazione opposta, con una evolvnete parabolica convessa in basso ed
una concava in alto; in ogni caso l’elemento di fondo che emergeva dalla
sommaria lettura grafica del titolo portava a concludere che
ci si trovava in presenza di un consistente movimento laterale privo di
precisa direzionalità (e che come tale avrebbe potuto configurarsi sia come fase
di accumulazione sia come fase di distribuzione), situazione questa
confermata anche, per tornare al tema in discussione, da una sorta di
progressivo allargamento del canale parabolico.

La percezione di questa assenza di direzionalità costituisce proprio il
principale apporto informativo fornito dalla presenza di strutture di
canali in via d’allargamento, rivelatori del progressivo disinteresse
sullo strumento trattato di operatori fino a quel momento piuttosto attivi
e del sopraggiungente interesse di nuovi operatori in grado di porre in
atto le loro operazioni sulla base di elementi di valutazione nuovi e che
non tengono conto dei danni recati dalle precedenti flessioni.

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Figura B/4/3 Titolo Pininfarina 2002 – 05: formazione di un canale
parabolico orientato al rialzo con fuoriuscita dalla sua parte concava.

La lettura della situazione del titolo Pininfarina su un orizzonte
temporale più esteso rispetto a quanto visto in figura B/4/2, e che qui
proponiamo in figura B/4/3, evidenziava una situazione diversa,
contraddistinta dalla presenza di un canale molto regolare le cui
evolventi paraboliche riconoscevano in modo molto rigoroso i precedenti
punti, confermando la valenza della “memoria lunga” delle stesse.

Con questa chiave di lettura era possibile porre debita attenzione alla
funzione di evolvente parabolica primaria svolta dall’evolvente parabolica
superiore di resistenza e in presenza di una sua violazione sarebbe stato del tutto
legittimo attendersi un movimento piuttosto importante, come poi in
effetti si manifestò realmente.

Quanto osservato sul titolo Pininfarina sta quindi a testimoniare una
situazione piuttosto ricorrente sui mercati finanziari e che si determina
allorché un mercato manifestatosi a una lettura sommaria del tutto privo
di tendenza si dimostra invece, in un secondo tempo, ad una lettura più
attenta, decisamente adatto ad un’operatività anticipata che trae
vantaggio dal diffuso disinteresse della maggioranza degli operatori,
riconoscibile dalla progressiva divaricazione delle evolventi paraboliche
delimitanti il canale e determinata da un apparentemente inspiegabile
ampliarsi delle oscillazioni di prezzo.