Trading intraday sui titoli illiquidi

È possibile eseguire alcune operazioni a basso rischio su alcuni titoli
poco scambiati che tuttavia offrono interessanti opportunità proprio per
questa loro caratteristica.

Sono titoli che generalmente presentano un
numero esiguo di scambi giornalieri, accompagnato da bassi volumi e da una
quantità limitata di azioni che passano di mano per ogni singolo scambio.
Inoltre, si presentano spesso con un book piuttosto vuoto e con uno
discreto spread tra la migliore domanda e la migliore offerta.

È possibile
sfruttare queste anomalie inserendosi in questi spazi vuoti e attendendo
con pazienza – dote che al trader non dovrebbe mai mancare – l’occasione
più adatta. Un caso tipico è rappresentato da Tod’s. Analizziamone il
book, “fotografato” nel pomeriggio del 13 dicembre 2004.

book-tods

book-tods

Ci sono 7 tick di spread tra il bid a l’ask. La quantità di azioni presenti è piuttosto limitata, tranne che su due livelli, il quarto in acquisto e il secondo in vendita. Per operare su un book di questo tipo è necessario conoscere a fondo quali sono le forze in gioco. Ogni titolo ha caratteristiche proprie: non è possibile intervenire su Tod’s senza conoscerle in maniera approfondita. Per prima cosa, è necessario sapere qual è lo scambio medio, ossia quante azioni passano di mano per ogni scambio.

Si tratta di inserire nel book un valore che ci permetta di non
avere difficoltà a ottenere l’eseguito sia in apertura della posizione
sia, soprattutto, in chiusura
.

Per quanto riguarda Tod’s, stabiliamo che
questo valore sia 300. La seconda, e più importante, serve per individuare
la presenza di eventuali livelli di supporto o di resistenza all’interno
del book. Sono quei livelli che contengono un numero maggiore di azioni,
in acquisto o in vendita, rispetto agli altri livelli. Come già accennato
in precedenza, con riferimento al book appena considerato, esistono due
valori di prezzo che si presentano più carichi: il quarto in acquisto e il
secondo in vendita. Si tratta di sfruttare questi due livelli di prezzo
come punto di appoggio e tentare di operarvi all’interno.

Ciò ci permette di essere coperti nel caso dovessimo chiudere
immediatamente la posizione perché il movimento non è stato quello
previsto. Con riferimento al book, la posizione corretta dove tentare un
acquisto è 34,66. Per quanto riguarda la vendita, ossia l’apertura di una
posizione short, è 34,8.

In pratica, ci posizioniamo un tick prima del livello più carico.
Ovviamente, più ci allontaniamo dal primo prezzo presente sul bid o
sull’ask e minori sono le possibilità di venire eseguiti. Ma è anche ovvio
che è sempre meglio non avere l’eseguito piuttosto che aprire un trade in
una posizione rischiosa. Nel caso il prezzo dovesse scendere e i livelli
in vendita riempirsi, avendo acquistato a 34,66 potremmo chiuderci un tick
sotto, a 34,65.

In pratica, dobbiamo sempre lasciarci la possibilità di chiudere
immediatamente la posizione, cosa che non sarebbe possibile inserendo un
ordine troppo grande, cioè nel caso in cui volessimo scambiare un numero
di azioni troppo elevato. Se ci posizionassimo con 2.000 pezzi a 34,66 non
potremmo più chiuderci con successo, ossia limitando i danni, al livello
immediatamente sottostante (34,65) essendoci un numero inferiore di azioni
rispetto al nostro ordine. E dobbiamo anche pensare che ci troveremo di
fronte le stesse difficoltà nel momento in cui dovremo chiudere il trade
in profitto.

Questo tipo di operatività richiede una buona dose di pazienza: si tratta
di posizionarsi nel book e aspettare di venire eseguiti. Il vantaggio
risiede soprattutto nel controllo del rischio. Se l’ordine è corretto, per
numero di azioni e posizione nel book, grazie ai bassi volumi e alle
scarse oscillazioni, è possibile limitare al minimo la perdita. Quindi,
male che vada, non si viene eseguiti. Pazienza.

Per acquistare o vendere è necessario aspettare che qualcuno venda o
acquisti al meglio e soddisfi, in questo modo, il nostro ordine.
Naturalmente, è un tipo di operatività piuttosto lenta. Per questo motivo,
può essere abbinata a un’altra più aggressiva, sui titoli più scambiati.
L’unica fatica, se così la si può chiamare, è tenere in evidenza sullo
schermo il book di negoziazione. È vero che il profitto non potrà mai
essere elevato, ma per lo sforzo che comporta questa operatività non si
potrebbe pretendere di più. È anche possibile operare in questo modo su
più titoli che presentano queste caratteristiche, accumulando poco
guadagno, ma tante volte al giorno.

Ma è una metodologia realmente attuabile? Osserviamo il grafico di Tod’s
negli ultimi due giorni di contrattazione (il book è stato preso nel punto
indicato con la freccia).

grafico-tods_1

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Come di può vedere, nelle aree cerchiate ci sono state delle fasi in cui
il movimento cercato si è realmente verificato. È anche possibile
individuare un trend, per capire se è meglio acquistare o vendere. Non che
questo sia decisivo, in quanto quello che cerchiamo è essenzialmente
l’oscillazione. Ma è sempre meglio seguire la direzione del trend
piuttosto che andarci contro. Per questo, per il giorno 13, è meglio
tentare di aprire un’operazione short, posizionandosi dalla parte in
vendita del book. I movimenti in successione sono di circa 15 o 20 tick,
con una punta di 60 in apertura del giorno 13, nei quali avremmo potuto
inserirci con almeno 300 azioni.

Dai volumi risultano le aree in cui ci sono stati il maggior numero di
pezzi scambiati. Non potendo contare su un numero elevato di azioni da
mettere in gioco, dobbiamo per forza puntare sull’ampiezza del movimento:
300 azioni per 20 tick portano un guadagno di 60 euro. In relazione alla
fatica fatta e a ciò che si è rischiato, mi pare un buon risultato.

Nelle aree cerchiate in verde, invece, non c’è stato nessun movimento
favorevole. Significa non che avremmo perso, ma che non saremmo nemmeno
stati eseguiti.

grafico-tods_2

grafico-tods_2

Ciò che bisogna cercare nei book sono gli spazi vuoti per potervisi
inserire. Ecco altri due esempi tipici, su titoli differenti.

book_doppio

book_doppio

Nel primo caso lo spread è di 5 tick. Il quarto livello in acquisto è più
carico rispetto agli altri in denaro. Inoltre ci sono 10.000 azioni sul
terzo livello in vendita. Questo ci premette di fare anche un’altra
considerazione. Non prendiamo sempre per oro colato ciò che si vede.
Questo ordine, infatti, è composto da una proposta singola. È quindi
sufficiente una sola revoca per fare cambiare completamente aspetto a
questo book. Il ragionamento su dove posizionarsi è identico all’esempio
precedente riferito a Tod’s: è necessario fare riferimento alle quantità
presenti nei primi livelli del book e posizionarsi dove possiamo chiuderci
limitando al minimo la perdita nel caso la situazione dovesse andarci
contro.

Nel secondo caso, ci sono 5 tick tra la migliore domanda e la migliore
offerta. Il book si presenta abbastanza equilibrato. Si può tentare sia
un’operazione long a 12,11 sia una short a 12,14 con una quantità
inferiore a quella presente sui secondi livelli in modo da riuscire a
chiudere immediatamente la posizione con una perdita limitata a un solo
tick.