Un pattern per battere il mercato

La strategie operative basate su pattern di prezzo prevedono l’analisi di sequenze di alcune barre che presentano elementi in comune e che, su basi statisticamente misurabili, siano in grado di produrre risultati positivi per posizioni intraprese dopo la loro comparsa sui grafici. Fra gli autori che hanno contribuito più di altri alla definizione di strategie operative basate sui pattern c’è sicuramente Larry Williams, che nel suo libro “I segreti del trading di breve termine“, oltre che offrire uno fra i migliori approcci al trading in assoluto, illustra svariate strategie
operative basate su pattern ricorrenti in grado di anticipare movimenti nella direzione opposta rispetto a quella precedente l’apparizione del pattern. È infatti Williams stesso ad affermare che “i pattern che rappresentano punti di tensione estrema del mercato, con buona probabilità preparano movimenti in direzione opposta.”

Tale affermazione significa, in sostanza, che le configurazioni che gli
operatori “vedono” sul mercato e che giudicano negative, il più delle
volte rappresentano eccellenti opportunità per operazioni di breve termine di segno opposto rispetto a ciò che la configurazione lascerebbe prevedere.

Un esempio fornito da Williams è rappresentato da un outside day con chiusura negativa, pattern descritto a pagina 95 del suo libro. Si tratta di una giornata in cui il massimo è superiore al precedente, il minimo è inferiore al precedente e anche la chiusura risulta inferiore al minimo della giornata precedente. È evidente che una tale configurazione appare estremamente negativa, tuttavia l’evidenza dei fatti dimostra che proprio in corrispondenza di simili configurazioni negative si possono sviluppare reazione rialziste e di breve termine molto interessanti. La figura che segue illustra come l’outside day negativo del 13 gennaio 2004 abbia dato vita a una reazione rialzista che ha portato il titolo Capitalia a registrare una crescita superiore al 25% in meno di due settimane dal
minimo della barra stessa.

capitalia

capitalia

In realtà buona parte del lavoro di Williams si concentra sull’indice
S&P 500 sul quale il pattern risulta di eccezionale stabilità. Per
ottenere questo risultato Williams ha aggiunto una condizione, legata all’apertura del giorno successivo all’outside day negativo: se l’apertura della seduta successiva all’outside day risulterà inferiore alla chiusura (elemento ancor più “ribassista”), si acquisterà l’indomani in apertura. Un test effettuato con Metastock, che lascia aperta arbitrariamente la posizione per sette sedute, genera una serie di 76 trade dei quali ben 54 vincenti, un rapporto superiore al 71% che dimostra come questo semplice pattern, utilizzato senza alcun tipo di strategia accessoria in termini di stop loss o take profit, sia in grado di conseguire strabilianti risultati. La figura che segue rappresenta l’equity line del test effettuato.

equity

equity

Purtroppo sembra un pattern fatto apposta per i mercati statunitensi
poiché la sua applicazione al nostro derivato non produce risultati
paragonabili. Come interpretare questo risultato? È il pattern che non
funziona o l’S&P/MIB che non è “compatibile” con il pattern stesso? La risposta è indubbiamente legata alle caratteristiche dei pattern come sistemi per il trading: un pattern è di fatto un modello descrittivo di un comportamento dei mercati che riflette la psicologia di coloro che operano su uno strumento finanziario. Proprio per questo motivo è assolutamente normale che alcuni titoli manifestino comportamenti ripetitivi differenti da altri e che tali comportamenti vengano pertanto interpretati meglio da alcuni pattern che non da altri. Si pensi, ad esempio, a titoli come TIM e ST Microelectronics: hanno comportamenti talmente differenti che ben difficilmente lo stesso pattern potrà “funzionare” allo stesso modo su entrambi. Ma il segreto del trading basato sui pattern è proprio questo: saper individuare e utilizzare schemi ripetitivi tipici di singoli titoli
o futures.