I long body nell’analisi candlestick

Lo scopo dell’analisi candlestick è la misurazione dell’equilibrio (o
dello squilibrio) delle forze tra gli acquirenti e i venditori. Essa
prevede che la dinamica rialzista o ribassista del periodo considerato
venga evidenziata con il colore della candela: i valori di apertura e di
chiusura vengono utilizzati per la costruzione del corpo della candela
definito real body che ha forma rettangolare. Se la quotazione di chiusura è superiore a quella di apertura il real body è bianco (implicazione rialzista) mentre, in caso contrario, risulta nero. I valori minimi e massimi vengono invece indicati con sottili linee (shadow) al di sopra e al di sotto del real body. Nel corso dei secoli – non va infatti
dimenticato che l’analisi candlestick affonda le proprie radici nel
Giappone medioevale – sono state identificate numerose
configurazioni grafiche in grado di aiutare l’osservatore a valutare quale potrà plausibilmente essere l’imminente evoluzione delle quotazioni.

Di seguito è indicato lo schema classico utilizzato per la costruzione
delle candele, con particolare riferimento alla dinamica che ne determina il colore.

schema

schema

Particolarmente importanti sono le candlestick caratterizzate da un real body lungo, rappresentando in tal modo il massimo grado di squilibrio tra rialzisti e ribassisti, a favore dei primi nel caso di real body bianchi, e a favore dei secondi quando il colore diventa nero.

Il caso estremo è costituito dai “long marubozu”, definizione che si
applica alle candele prive di upper e lower shadow il cui real body
presenta considerevoli dimensioni, rispetto allo sviluppo medio delle
candele precedenti. Si tratta, in pratica, di candele in cui l’apertura
coincide con il minimo e la chiusura con il massimo per la versione
rialzista, e viceversa per la versione ribassista.

Per loro natura i marubozu sono piuttosto rari ma è comunque possibile fare riferimento a tutte le candlestick con un real body particolarmente sviluppato come elementi di estrema importanza per la comprensione del clima predominante sul mercato.

Il grafico che segue illustra alcuni esempi di candele lunghe e di
marubozu.

candele

candele

Ma come è possibile definire una candlestick “lunga”? Quali sono gli
elementi che ci possono permettere di discriminare tra una candela di
dimensioni “normali” rispetto a una candela più allungata?

Nell’analisi delle candele giapponesi le regole generali di
interpretazione non sono costituite da norme particolarmente rigide,
tant’è che si parla spesso di “arte” nell’interpretazione delle candele
giapponesi. Moltissimo spazio viene pertanto lasciato alla sensibilità e
all’esperienza dell’analista. E questo caso non fa eccezione. Nella
letteratura classica si parla di una “ragionevole dimensione in rapporto
alle precedenti sedute”. In pratica si può considerare come “lungo” un
real body se esso è più sviluppato rispetto a quello delle precedenti
cinque o sei candele.

Partendo da questo concetto, è possibile determinare una regola in grado di aiutarci a definire la dimensione di ogni candela in funzione della volatilità espressa dal mercato nei giorni precedenti. In tal modo sarà possibile considerare “lunga” una candela che presenta un real body decisamente più ampio rispetto alla volatilità delle precedenti sedute.

Un sistema per misurare la volatilità dell’ultimo periodo è rappresentato dal calcolo della media del range (differenza tra massimi e minimi) degli ultimi 8 giorni.

Un sistema di questo tipo ci permetterà di identificare il rapporto tra
real body ed escursione della candela, attribuendo la caratteristica di
candela “lunga” solo a quelle candlestick che hanno un real body
decisamente più sviluppato rispetto alle shadow superiore e inferiore, ma convalidandola solo a condizione che il body stesso sia “oggettivamente” più sviluppato rispetto alla media.

Ma quali sono le particolari proprietà delle candlestick lunghe?

Secondo le regole di analisi orientale, l’apparire di una candlestick
bianca dal real body lungo, all’interno di un trend rialzista, consente di identificare un importante livello di supporto situato nel punto mediano del real body stesso e un altro interessante livello in corrispondenza del minimo della candlestick considerata. Analogamente, un real body nero di ampie dimensioni apparso all’interno di un movimento ribassista, consente di individuare due importanti resistenze in corrispondenza del midpoint e
del massimo della candlestick stessa. In realtà questa regola originale
può essere estesa a tutte le candele di ampie dimensioni: il punto mediano rappresenta sempre un livello importante e questa considerazione offre anche uno spunto operativo. Al termine di ogni giornata, in caso di previsione al rialzo, è ottima norma individuare due punti alternativi di intervento, il primo sulla forza e il secondo sulla debolezza. In considerazione di questo fatto emerge chiaramente che dopo la formazione di candlestick lunghe e bianche, il primo punto di intervento sulla debolezza è costituito dal midpoint del real body, mentre il segnale sulla forza, ovviamente, dal superamento del massimo della candlestick stessa.

Una formula per definire le candlestick lunghe

Gli utilizzatori di Metastock possono avvalersi dell’eccellente Expert che consente di identificare la principali configurazioni candlestick.
Tuttavia, è nostra opinione che sia possibile definire meglio le candele
lunghe, ricorrendo a una formula appositamente sviluppata.

La prima operazione da effettuale è l’identificazione del midpoint, con la seguente istruzione:

MidPoint:=(O+C)/2

MidPoint;

da inserire nel Formula Editor.

Una volta creato questo indicatore, sarà possibile trascinarlo sul grafico ottenendo in tal modo una linea sovrapposta al grafico stesso. Per una migliore visualizzazione è opportuno selezionare gli attributi di visualizzazione a puntini con colore blu (cliccando due volte
sull’indicatore), come indicato nella seguente immagine:

a questo punto, il grafico presenterà, oltre alle candele anche un pallino blu, posizionato esattamente in corrispondenza del midpoint del real body della candela, come illustrato di seguito:

Il passo successivo è rappresentato dall’identificazione dei limiti che il
real body deve superare per poter essere definito “lungo”. Per ottenere tali valori, utilizzeremo il midpoint stesso al quale sommeremo la metà della volatilità media degli ultimi 8 giorni per ottenere il limite superiore e dal quale sottrarremo il medesimo valore per ottenere il limite inferiore. A questo punto, tutti i real body che saranno in grado di contenere i limiti superiori e inferiori così calcolati potranno essere considerati “lunghi”.

Costruiremo pertanto un altro indicatore con la seguente formula:

TimeSpan:=8;

Range:=Mov(H-L,TimeSpan,S);

HighPoint:=(O+C)/2 + (Range/2);

LowPoint:=(O+C)/2 – (Range/2);

LowPoint;

HighPoint;

al quale daremo poi attributi simili a quelli del midpoint scegliendo però il colore rosso.

In tal modo, in corrispondenza di ogni candela verranno plottati il
midpoint (in blu) e i limiti superiori e inferiori (in rosso) che, se
contenuti all’interno del real body, gli conferiranno la qualifica di
“candela lunga”.

candele lunghe

candele lunghe